Quello che ho visto
oggi con i miei occhi, al mare nel parcheggio ormai
riservato ai Rom di Lopatriello e Meryrom, mi ha
fatto ricordare le scene viste solo in televisione,
quando a Napoli non raccoglievano la spazzatura da
mesi..
Con la Presidenza
del consiglio data a RIPOLO, i perdenti sono
emersi con tutto il loro splendore. O meglio
alla sqaugliata della neve si vedono gli
stronzi.
Precariato nella scuola. Ringraziamenti
volevo ringraziare
(anche a nome ti tutti gli altri insegnanti precari)
i nostri "cari" colleghi di ruolo nelle varie scuole
e in particolare gli insegnanti di arte del liceo
sc.fico di Policoro che nonostante le
raccomandazioni dei sindacati hanno preso ore in più
negando la possibilità a chi più sfortunato di loro
si trova in situazione di precariato … noi precari
siamo disposti a darle ulteriore aumento di
stipendio se ne poverini ne avranno bisogno..!!
evviva la solidarietà!!..
auguro ai loro figli.
In futuro di trovarsi nelle mie e nelle condizioni
di tanti precari costretti ad elemosinare delle
ore ..nino oriolo
La Sagra che non c’è
La protesta per la
non chiusura dell’Ospedale di Tinchi è riportata
dalle cronache quotidiane di tutti i giornali locali
e di tutte le emittenti televisive e radiofoniche
locali. Agli uni e alle altre vanno il
ringraziamento e la gratitudine di tutti quelli che,
se si salverà l’Ospedale di Tinchi, qui troveranno
sollievo e salvezza.
Benedetti siano “il
Quotidiano della Basilicata”, “la Gazzetta del
Mezzogiorno”, “la Nuova Basilicata”, “Telenorba”, “Radionorba”,
“Blu Tv”, “La Nuova TV”, “TRM”, “Radio Laser”, “ADN
Kronos”, “ANSA” e tutti quei Siti, Forum di Internet
e Facebook, giornalisti e operatori che vediamo
spesso tra noi manifestanti, esposti al sole e agli
incerti umori della meteorologia, per svegliare le
coscienze e rivendicare il diritto di non privare di
un ospedale già esistente il proprio territorio, a
servizio di una comunità che non è l’ultima della
Basilicata, ma è prima nella fornitura di voti
elettorali a politici indegni di rappresentare tanto
il proprio partito quanto la comunità metapontina.
Il disgusto è estremo!
Alla RAI 3 BASILICATA
nessun ringraziamento e nessuna gratitudine.
Le riserviamo,
invece, una pubblica denunzia alla Commissione
Parlamentare sulla Vigilanza RAI per la sua misera
informazione su quanto sta accadendo all’Ospedale di
Tinchi e ai coraggiosi alfieri della resistenza in
atto, avversi al suo smantellamento, per interessi
di parte e non della collettività.
Rai 3 Basilicata è
presente con ampi servizi di informazione e di
documentazione a tutte le fiere di vanità che
abbondano in questa terra dei balocchi, a tutte le
sagre paesane sostanziate di pietanze e vini che
portano a rinsaldare il già abbondante grasso
accumulato, alle passerelle politiche e ai tagli
inaugurali di opere già morte prima di nascere.
Se si pensa che Rai 3
Basilicata ha fatto e fa su personaggi ed eventi di
vario genere servizi pregiati per contenuto e forma,
ci chiediamo come mai ciò non accada per tante lotte
civili, talvolta drammatiche, qual’è la
conservazione di una struttura sanitaria di pubblica
utilità nel territorio più popoloso e florido
dell’intera regione.
E certamente faremo
anche noi una sagra paesana, magari la sagra delle
rape (o delle rapine…) per attirare nei modi giusti
l’attenzione e l’interesse, finalmente, anche di Rai
3 Basilicata.
Tinchi (MT), 7 luglio
2010
il Comitato
Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
e
il Comitato di Difesa
dell’Ospedale di Tinchi
Il
Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto e
il Comitato per la Difesa dell’Ospedale di Tinchi,
uniti nella lotta per la conservazione e il
rafforzamento del nosocomio metapontino, richiamano
l’attenzione dei Sindaci dell’ASM (Azienda Sanitaria
del Materano), chiamati a discutere dei Distretti
della Salute, su alcuni punti essenziali da non
disattendere.
In primo luogo,
l’Ospedale di Tinchi non può legare la sua sorte
alle esigenze di un “futuribile” Distretto della
Salute, che è problema diverso e distinto da quello
relativo alla sussistenza di questo presidio
ospedaliero rimesso a nuovo per continuare a fornire
servizi da sempre prestigiosi e di rara qualità,
vera àncora di salvezza per il popoloso territorio
metapontino.
In secondo luogo, non
è da trascurare che l’abolizione delle ASL e la
nascita dell’ASM abbiano ampliato il bacino di
utenza confluente sull’Ospedale di Tinchi con
l’aggiunta dell’area di Bernalda e Metaponto.
Questa circostanza
aggrava la responsabilità di chi amministra la
Sanità locale, perché la nuova dimensione descritta
impegna ancora più severamente il servizio sanitario
da svolgere nell’Ospedale di Tinchi.
Se si procede allo
smantellamento di questo, l’utenza metapontina da
poco tempo ampliata verrebbe dirottata sugli
ospedali di Matera e Policoro, con gravi e
inevitabili disagi sia per la popolazione che
sarebbe costretta a spostamenti rischiosi
soprattutto nella emergenza, sia per gli ospedali
che la ospiterebbe con aggravio di prestazione e con
inevitabile rischio di caotico affollamento, di per
sé causa di disservizio.
Ciò detto, è logico
che gli accordi intercorsi tra il Comune di Pisticci
e l’ASM siano “NULLI”, e le programmazioni
fatte debbano essere rivedute e corrette.
In più, le
ristrutturazioni fatte all’Ospedale di Tinchi, con
rilevante impiego di denaro pubblico per rendere i
suoi reparti più moderni e d’avanguardia, sono in
contraddizione stridente ed irritante con il
progetto in atto del suo smantellamento.
I cittadini sono
scioccati e sgomenti, perché non sanno darsi ragione
di questi fatti che sono di turbamento alla loro
serenità e li sconvolgono per la perdita di servizi
da sempre certi ed efficaci.
I sottoscritti
Comitati, pertanto, non desisteranno da una lotta a
oltranza e senza risparmio di sacrifici personali e
collettivi, e si appellano anche alla conferenza dei
Sindaci dell’ASM perché sia restituita all’Ospedale
di Tinchi la sua identità sanitaria di sempre,
quella che ha soddisfatto i bisogni della
collettività territoriale e di una utenza anche
extraregionale.
L’Ospedale di Tinchi
deve riavere gli stessi servizi che ha sempre avuto,
e che l’hanno reso prestigioso fra tutti i nosocomi
dell’intera Basilicata.
Tinchi (MT), 7 luglio
2010
il Comitato
Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
e
il Comitato di Difesa
dell’Ospedale di Tinchi
UGL BASILICATA
METALMECCANICI
Tel.3341244472
e-mail:giordanopino68@yahoo.com
Facebook:UGL
Basilicata
COMUNICATO
Potenza,08 luglio 2010.
SATA,UGL :”BastA CLiMA DA BRACCIO DI
FERRO".
"E' doveroso
oggiAggiungi un appuntamento per oggi
che tutti, a partire da Fiat, insieme a tutte le
forze sindacali che unitariamente lo vorranno in
questo momento così delicato per lo stabilimento ed
i lavoratori della SATA di Melfi,scongiurare
necessariamente il pericolo che si aggravi il
settore produttivo costringendo le concessionarie ed
i clienti a scelte purtroppo penalizzanti per
tutti".
Lo dichiara per l’ UGL Metalmeccanici
della Basilicata, Giuseppe Giordano.
“Chiedere di produrre è l’evidente di
che' il mercato
oggiAggiungi un appuntamento per oggi
ha necessita', soddisfare la clientela, ma non si
può ignorare ciò che adesso accade.Noi -
continua Giordano - vogliamo uscire da questo
momento difficile e l'Ugl non intende sottrarsi ad
un confronto partecipativo,costruttivo non mettendo
in secondo i sacrifici che tutti siamo chiamati a
sostenere,chiediamo,pero',nel contempo che non
vengano minimamente colpiti i lavoratori che
costantemente hanno e dimostrano sempre voglia e
senso di responsabilita'.Sediamoci intorno ad un
tavolo-conclude il sindacalista dell'Ugl-trovando
subito soluzioni consone per soddisfare e capire
come risolvere tutte le esigenze senza fare da parte
di ogniuno il 'braccio di ferro' che
oggiAggiungi un appuntamento per oggi
più che mai sarebbe dannoso per il bene e la tutela
del lavoro e di tutti".
Ospedale di Tinchi (MT) – Continua l’opera di
smantellamento
Si è tenuta in forma superficiale, umiliante e
precaria in quanto svoltasi all’aperto, al di fuori
cioè del palazzo del Consiglio Regionale di
Basilicata, l’incontro che ha visto oggi le
delegazioni del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda
e Metaponto e del Comitato per la difesa
dell’Ospedale di Tinchi confrontarsi con l’Assessore
alla Sanità della Regione Basilicata Attilio
Martorano alla presenza del Consigliere Regionale
Nicola Benedetto.
Tale incontro era stato voluto dallo stesso
Benedetto dopo le voci allarmate diffuse ieri, a
seguito di un comunicato verbale della Direzione
Generale ASM (Azienda Sanitaria del Materano) che
preannunciava l’imminente trasferimento di altre
cinque unità infermieristiche dalla Medicina di
Tinchi verso l’Ospedale di Policoro a partire dal 1°
luglio prossimo.
Le delegazioni dei Comitati in lotta partivano alla
volta di Potenza per essere ricevute urgentemente,
come da invito dello stesso consigliere Benedetto,
dall’Assessore alla Sanità Martorano alle ore 10,00
di stamane.
Nello smentire gli accordi verbali assunti lo scorso
22 giugno, riferibili ad una volontà di impegno
concreta per la progressiva salvaguardia almeno dei
reparti di Medicina di Tinchi, l’Assessore ha
annunciato che gli ulteriori tagli previsti a
partire dal 1° luglio presso la stessa Divisione
saranno compensati da non meglio specificati
“travasi” di terapie riabilitative da Policoro a
Tinchi.
Nello stigmatizzare il venir meno agli impegni
formalmente assunti dall’Assessore regionale alla
Sanità e dall’alta dirigenza della Sanità lucana non
più di una settimana fa, il Comitato Cittadiniattivi
di Bernalda e Metaponto deplora duramente la solita
arroganza di chi, una volta assunto l’incarico
istituzionale, ritiene di essere investito da una
non meglio definita “grazia divina”, sentendosi
autorizzato a scavalcare, come in questo caso, la
volontà sovrana di più di dodicimila firme di
cittadini contrari alle scellerate ipotesi
paventate sul futuro e sul destino dell’Ospedale di
Tinchi.
Tutto ciò, malgrado
l’alta efficienza finora dimostrata dal nosocomio
metapontino, con un livello di eccellenza sanitaria
con pochi eguali, perfino sotto il profilo di una
ottima gestione amministrativa ed
economico-finanziaria, che si vuole chiudere per
regalarlo, dietro chissà quali losche convenienze, a
una fondazione privata che si occupa invece di
“sperimentazione in neuropsichiatria infantile”.
Alla luce di questi ultimi eventi il Comitato
Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto,
nell’iniziare una propria lotta in difesa degli
interessi della collettività di Bernalda e
Metaponto, ritiene utile dissociarsi da ogni
ulteriore iniziativa congiunta a fianco del Comitato
di difesa per l’Ospedale di Tinchi, e preannuncia
per i prossimi giorni fasi di mobilitazione autonoma
più incisive e marcate.
Invita inoltre l’Amministrazione Comunale di
Bernalda, i Sindacati confederali, gli Ordini
professionali e di categoria dell’intero
comprensorio, finora osservatori impassibili e
latitanti dei progetti criminali che hanno di fatto
ridimensionato con l’inganno l’Ospedale di Tinchi, a
voler scendere in campo in difesa dei diritti
soprattutto dei più deboli e del grande bacino di
utenza del territorio metapontino.
Di seguito il programma
organizzato dall'amministrazione del comune di Policoro per
eseguire attività di disinfestazione, fino
a ottobre 2010. Le attività avranno luogo a partire dalle
ore 00 di ognuno dei giorni elencati.
NOSCORIE : ISPRA: BASILICATA ASSENTE DAL
MONITORAGGIO NAZIONALE DEI PESTICIDI NELLE ACQUE
Ma cosa tentano
di darci a bere ...
persino una
"proliferazione algale" dovuta al
surriscaldamento, proprio quest'anno che la
temperatura è stata com'è stata ...
Per fortuna, per
adesso, nelle altre dighe lucane fa freddo ...
Ma per loro è
"tutto normale e naturale" ...
E purtroppo molti
lucani ci credono pure e non si indignano
neanche!
Si inoltra per opportuna
difusione il comunicato di
noscorie.....
ISPRA: BASILICATA ASSENTE DAL
MONITORAGGIO NAZIONALE DEI
PESTICIDI NELLE ACQUE
Mentre i cittadini vogliono
sapere la verita´ sull´inquiNamento
delle acque del pertusillo, la
teoria del "tuttapposto" sui
controlli ambientali effettuati
sulle acque IN BASILICATA viene
sconfessata dalle stesse
istituzioni nazionali. L´ispra
segNa come GRANDE assente GIA´
NEL 2007 E 2008 la basilicata dal
monitoraggio NAZIONALE delle
acque superficIali e sotterranee
sul controllo dei pesticidi. LA
BASILICATA È UNA REGIONE
AGRICOLA E OVE NON CONVERTITA AL
BIOLOGICO FA ABBONDANTE USO DI
PESTICIDI E FERTILIZZANTI .
proprio nel caso dell´inquinameNto
del lago del pertusillo, sE NON
ESISTONO monitoraggi
SULL'INQUINAMENTO DA PESTICIDI E
FERTILIZZANTI NEL SISTEMA IDRICO
REGIONALE, COME SI PUò
RISALIRE AD UN EVENTUALE INQUInamento
CAUSATO DALLE AZIENDE AGRICOLE
NON IN REGOLA? SENZA CONSIDERARE
CHE molti prodotti chimici sono
presenti anche nei solventi
usati DAll´industria petrolifera
E CHE LA rete di monitoraggio
degli inquinanti petroliferi
messa su dopo dieci anni di
estrazioni petrolifere PARTE
GIA' MALE SE NON ha raccolto
questi dati.
normalmenTe, se È "TuttaPposto",
le alghe non fioriscono a
dismisura NEI LAGHI E NON FANNO
MORIRE I PESCI. MENTRE CI SEMBRA
GIUSTO CHE L'ARPAB E LA REGIONE
SI PRONUNCINO SU quali prodotti
hanno permesso una crescIta
vertiginosa dell´alga
incriminata.
è EVIDENTE CHE SIAMO DI
FRONTE AD UN DISASTRO
AMBIENTALE e lA TEORIA DEL "TUTTAPPOSTO"
SBANDIERATI DALL´ARPAB E DAI
FUNZIONARI REGIONALI SUI
CONtROLI AMBIENTALI Equivale
ALL´INTERVENTO CHIRURGICO
riuscito, ma con il paziente
deceduto. in questo caso - E PER
ORA - i pesci del lago.
Monitoraggio nazionale dei
pesticidi nelle acque. Dati 2007
- 2008
L'ISPRA, in continuità con
quanto fatto dall'APAT a partire
dal 2003, realizza il rapporto
nazionale sulla presenza di
pesticidi nelle acque al fine di
fornire su base regolare le
informazioni sulla qualità della
risorsa idrica in relazione ai
rischi di tali sostanze. La
realizzazione del rapporto è il
risultato di una complessa
attività che coinvolge le
Regioni e le Agenzie regionali
per la protezione dell'ambiente
che effettuano le indagini sul
territorio e trasmettono i dati
all'ISPRA, che a sua volta
svolge un compito di indirizzo
tecnico, valutazione e reporting
delle informazioni. Il rapporto
presenta i risultati del
monitoraggio nazionale dei
pesticidi nelle acque
superficiali e sotterrane svolto
negli anni 2007 - 2008, oltre a
esporre l'evoluzione dello stato
dei controlli regionali avvenuta
negli anni, e le principali
problematiche emerse nelle
indagini. La Regione Basilicata
non ha fornito i dati dei
monitoraggi pertanto non è
presente nel rapporto. (fonte:
ISPRA)
Saluti
by
Pino Mele
338.9738341
EVITIAMO DI PRODURRE ALTRE SCORIE
Oggetto: pubblica
assemblea sui temi della Nettezza Urbana
Il Comitato
Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto informa le
SS.LL. che per MERCOLEDI’ 23 Giugno 2010,
dalle ore 20,30 in poi a Bernalda, si terrà
un’assemblea popolare in Corso Umberto angolo via
Maffei con invito alla Pubblica Amministrazione sui
temi della Nettezza Urbana e adempimenti civici.
La presente richiesta
è fatta sia per averne autorizzazione, sia per dare
dovuta informazione alle SS.LL.
Con deferenza
Bernalda, 18 giugno
2010
per il Comitato
Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto
"Non ho mai
bevuto acqua minerale in casa mia difendendo
strenuamente quella del rubinetto... Dopo quello
che ho visto oggi, molte mie convinzioni vanno a
farsi benedire".
Presidio Ospedaliero di Tinchi (MT) - Interruzione
di pubblico servizio
Facendo seguito alle precedenti denunce inviate a
codesta spettabile Procura di Matera sulle ipotesi
di ridimensionamento/chiusura del Presidio
Ospedaliero di Tinchi (MT),
il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto
ESPONE e DENUNCIA i fatti accaduti nella mattinata
di martedì 15 giugno 2010 presso lo stesso presidio
nosocomiale.
Dopo aver ricevuto alcune telefonate allarmate da
parte di cittadini di Pisticci-Marconia e di
Bernalda, i sottoscritti Pietro Tamburrano, Antonio
Forcillo e Donato Fuina si sono recati alle ore 9,30
presso l’ospedale di Tinchi. In particolare, i
cittadini lì presenti segnalavano l’ordine verbale
urgente, diramato dal Direttore Sanitario
dell’Ospedale - Dott. Annese, di dimettere tutti i
pazienti ricoverati nel reparto di Medicina.
I sottoscritti ricevevano conferma di quanto sopra
anche dai medici e dal personale infermieristico in
forza presso la struttura, che affermavano altresì
che fino ad allora non era stato loro consegnato
alcun ordine di servizio scritto attestante la
decisione in tal senso presa dalla Direzione
Sanitaria dell’Ospedale.
Alcuni pazienti, soprattutto anziani debilitati
ricoverati presso lo stesso reparto di Medicina,
lamentavano inoltre la decisa contrarietà
all’ipotesi dismissoria, in quanto non era ancora
stata loro riferita alcuna diagnosi ad esito dei
ricoveri che li riguardavano.
Dopo essersi recati in Direzione Sanitaria per
chiedere spiegazioni, i sottoscritti hanno parlato
telefonicamente con lo stesso Dott. Annese, che nel
frattempo era partito per l’Ospedale di Policoro, il
quale non ha voluto fornire alcuna spiegazione in
merito a quanto stava accadendo ai pazienti di
Medicina dell’Ospedale di Tinchi.
E dopo aver preannunciato allo stesso dirigente la
decisione seguita, essi hanno provveduto a
richiedere l’intervento delle forze dell’ordine,
prima a mezzo telefonata al 112 e, a seguito del
mancato intervento dei Carabinieri, telefonando
direttamente al 113 della Questura.
Alle ore 13,00 circa sono intervenuti due agenti del
Commissariato P.S. di Pisticci, con a capo
l’Ispettore Vitacco Nicola, che ha provveduto ad
informarsi direttamente presso il personale medico
ed infermieristico del reparto di Medicina su quanto
stesse accadendo.
Alcuni degenti erano stati nel frattempo
forzatamente dirottati verso l’Ospedale di Policoro,
contro la loro volontà o addirittura anche ad
insaputa dei loro familiari, mentre altri erano in
attesa dei parenti che li avrebbero portati via
dall’ospedale.
Per quanto sopra esposto, voglia la spettabile
Procura della Repubblica di Matera verificare se
sussistano, anche alla luce delle vicende degli
ultimi tempi riguardanti l’ipotesi ridimensionatoria
dell’Ospedale di Tinchi, i presupposti per i reati
di “interruzione di pubblico servizio” e di
“attentato alla salute pubblica”, chiedendo
in tal caso l’espressa punizione degli eventuali
colpevoli come per legge.
Si precisa inoltre che alle ore 11,30 circa, sempre
di martedì 15 giugno, lo stesso Dott. Annese ha
inviato a mezzo fax presso la Direzione Sanitaria di
Tinchi una comunicazione (prot. 1865) che si allega,
relativa alla sospensione da lui stesso decisa per i
ricoveri in Medicina. In tal modo il dirigente
Annese pensava di legittimare un ordine dato prima
solo verbalmente.
Si richiede infine specifica comunicazione, ai sensi
delle vigenti leggi, se le indagini relative al
presente esposto-denuncia dovessero essere
archiviate.
Bernalda-Metaponto, 16 giugno 2010
Per il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e
Metaponto
(Pietro Tamburrano,
Antonio Forcillo, Donato Fuina)
La OLA (Organizzazione Lucana
Ambientalista) ha appreso sulla stampa locale la denuncia del
Comitato Civico per la Difesa di Metaponto e di alcuni gestori
dei lidi di Metaponto, i quali segnalano l’insorgere di gravi
problemi connessi alle operazioni di dragaggio
"L'ARTE DI RESPIRARE L'INSETTICIDA"
-è POSSIBILE A montalbano jonico-
MONTALBANO
JONICO.
Chi di voi ha mai avuto la possibilità di
respirare,ciò che è destinato invece ai fastidiosi
insetti presenti soprattutto nel periodo estivo???
In merito avranno qualcosa da ridire i numerosi
cittadini montalbanesi,che pochi minuti dopo la
mezzanotte di codesto giorno, hanno avuto la
possibilità di cimentarsi in una nuova
esperienza,quella di vedersi circondati da una
nebbia fitta di sostanze predisposte allo sterminio
di insetti.
Numerose sono state le sagnalazioni,molti narrano
che a quell'ora i luoghi d'incontro estivo erano
ancora pieni di gente e che anche le strade
pubbliche, erano calpestate da diversi cittadini,che
ovviamente nel periodo estivo di certo non rientrano
nelle proprie abitazioni ad orario invernale!!!
Una situazione bislacca e tanto curiosa,di solito
quando si ricorre alle critiche,le risposte sono
positive e fin troppo!!!Molti infatti affermano che
nn c'è da preoccuparsi poichè quelle sostanze non
sono dannose per l'uomo.E' paradossale credere in
una cosa del genere,la mole dell'uomo è di certo
maggiore rispetto a quella di un moscerino,ma
sicuramente le vie respiratorie umane, sono
delicatissime,ed è cosa certa!In una realtà già
contaminata,dagli errori commessi da noi stessi nel
corso degli anni,sarebbe opportuno evitare ciò che è
possibile evitare.
Non è giusto che in pieno periodo estivo la gente
debba scappare verso le proprie automobili o luoghi
chiusi per trovare riparo, "<da un camion che non ha
assolutamente l'intenzione di fermare, davanti a
niente e a nessuno, il getto di sostanze puzzolenti
che graffiano la gola>"..."<Non è la prima volta che
capita"> hanno affermato diversi ragazzi presenti
ieri sera nei pressi del chiosco estivo montalbanese
più frequentato:il Malè...
Occorre dunque avvisare la cittadinanza,usando un
mezzo di diffusione,quale potrebbe essere una
vettura, appunto con diffusore audio.Non è
tollerabile infatti la sprovvista,la gente deve
sapere per essere pronta, anche magari a raccogliere
la biancheria da propri balconi,gesto non
indifferente per chi dedica del tempo alle faccende
domestiche.
E' importante ridurre il numero di insetti presenti
nell'aria,ma allo stesso modo è un diritto del
cittadino decidere se respirare o meno determinate
sostanza.Pertanto, perchè non decidere un giorno
settimanale predisposto per tali manovre?O meglio
perchè non spostare l'orario?
Antonello
Lombardi
16/o6/2010.
Naturalmente come ogni volta apriamo il
dibattito.Scrivete a lello2304@hotmail.it buona
giornata a tutti...
Domani martedì 13 aprile, alle ore 20,00, presso la
sede del circolo KARAKTERIAin via Siris n. 115,a
Policoro, si terrà un incontro pubblico per formare
un gruppo attivo di persone o comitato per l'acqua
pubblica e per decidere metodi e strategie da
adoperare per raccogliere le firme.
Non solo siete invitati, ma la vostra presenza e
partecipazione attiva è ritenuta un tesoro.
Grazie e speriamo a presto
SalutiPino Mele
338.9738341
EVITIAMO DI PRODURRE ALTRE SCORIE
... ovunque e di ogni tipo ...
Se vuoi essere iscritto all'indirizzario NoScorie
rispondi a questo indirizzo o invia mail a
indirizzarionoscorie@gmail.com
Sulla tua dichiarazione scrivi il Cod.Fisc.
90006990775
Nel rinnovare i nostri Auguri, nella
speranza che la Santa Pasqua abbia portato Pace e
Serenità nei nostri cuori e nelle nostre famiglie, vi
segnaliamo i prossimi eventi:
i relativi programmi possono essere
scaricati dal nostro sito
Talenti e Innovazione:
dove scoprire, come valorizzare e perchè
coltivare il talento.
30 Aprile e 1-2 Maggio 2010
la FIDAS di Rotondella organizza una
Gita a Padova
A quanti amano l’arte e la pittura,
segnaliamo la lettura on-line del seguente testo:
Sventurati fiumi di Basilicata
(?e d�Italia)
vittime di incuria e abbandono? e di grandi Operazioni
Spartitorie.
E� risaputo e condiviso da tutti: i fiumi
lucani rappresentano, da sempre e per molti aspetti, la
parte più importante: la spina dorsale del
territorio regionale. Tanto è vero che i Padri della
Regione li inserirono nel logo istituzionale. Ma poi
furono affidati ad una banda di
Balordi & Criminali
che li hanno trasformati in
Campi per scorrerie
della lobby
Tangenti & Appalti.
La funzione primaria di un corso d�acqua,
nella salvaguardia del territorio, è quella di drenare
le acque del proprio bacino idrografico. Perché possa
assolvere al meglio e nel tempo a tale funzione, si
devono verificare due importanti condizioni:
- 1) che la sezione di deflusso
(ampiezza dell�alveo) riesca a contenere
le proprie portate;
- 2) che il profilo idraulico
possa fungere da �livello di base� al reticolo
idrografico: in ogni punto di confluenza di canali e
fossi di scolo.
E� importante quindi che l�alveo attivo
vada ripulito: - dal materiale litoide che vi
sopraggiunge con le ricorrenti piene; - da tutto ciò
che nel tempo vi si accumula e tende ad ostruirlo,
ad innalzarlo e deviarne il corso; - dalla
vegetazione che vi nasce, cresce e trasforma
i fiumi in vere e proprie boscaglie: ad esempio i tratti
fluviali della fascia ionica.
La normativa vigente:il D.P.R. 14 aprile 1993
� stabilendo i criteri da osservare nei programmi di
manutenzione dei corsi d�acqua � include tra gli
interventi utili alla eliminazione di situazioni di
pericolo: - 1) l�eliminazione delle alberature
dagli alvei attivi - 2) la rimozione dei materiali
litoidi; entrambi pregiudizievoli al regolare
deflusso delle acque; - 3) il ripristino della
sezione di deflusso, adeguata alle piene di ritorno
trentennale, sulla base di misurazioni di carattere
idraulico e idrologico. Da notare l�importanza data
alla
sezione di deflusso
ed alle modalità per la sua determinazione.
L�articolo
17 della legge 183/1989,
prevede, a cura dell�Autorità di Bacino, la normativa
rivolta a regolare l�estrazione dei materiali litoidi
dal demanio fluviale,in funzione del buon
regime delle acque.
L'articolo
2 della legge n. 365/2000
stabilisce infine che la Regione � sotto il
coordinamento dell�Autorità di bacino � provvede a
rilevare le situazioni di pericolo, a identificare gli
interventi di manutenzione più urgenti, ponendo
attenzione alle situazioni d�impedimento al regolare
deflusso, con particolare riferimento all�accumulo di
inerti.
Il grosso problema
che assilla i fiumi lucani è rappresentato proprio dagli
accumuli di materiale in alveo. Si tratta di quella
parte grossolana di trasporto solido
�di fondo�
(ghiaia di varia pezzatura), che avanza lentamente
durante la piena, ma col ridurre della sua velocità, si
ferma e si deposita in alveo. Da distinguere dal
trasporto solido
�in sospensione�
(sabbia e limo) che prosegue fino alla foce alla stessa
velocità della corrente.
Data l�abbondanza e la sua alta qualità,
il materiale inerte fluviale costituisce una grande
risorsa mineraria di proprietà pubblica. Sarebbe quindi
di (doppio) interesse pubblico: rimuoverlo dagli
alvei ed immetterlo sul mercato, mediante l�attività
estrattiva.
Attività che potrebbe rientrare a pieno
titolo nei Programmi di manutenzione. Potrebbe
assolvere alla bonifica e pulizia degli alvei, e
contribuire in tal modo alla salvaguardia del
territorio.
Occorrerebbe quindi determinare, per ogni
tronco fluviale, la sezione di deflusso adeguata, al cui
mantenimento dovrebbe attestarsi ogni intervento
estrattivo e di bonifica; - da farsi in modo preventivo;
- e non dopo decenni di accumulo, e di totale
ostruzione degli alvei.
Gli effetti di una siffatta politica
sicuramente sarebbero: - la manutenzione preventiva ed a
costo zero dei corsi d�acqua; - ed in più una notevole
entrata riveniente dal valore del materiale utilizzato.
Ma al posto di tutto questo ha prevalso
l�incuria e l�abbandono. Le ricorrenti esondazioni del
Basento (aGrassano, Bernalda e Pistcci) dell�Agri
e
nello stesso Metapontino,
sono causate non già da �eventi eccezionali�, ma da una
politica scellerata: fatta di inosservanza delle
suddette leggi e disprezzo per il Bene comune, da parte
sia dell�Autorità di Bacino che degli altri uffici
�preposti� (12 uffici attuali, al posto dell�unico
Genio Civile di una volta) presso i Dipartimenti
Ambiente e Infrastrutture.
Quanto all�estrazione fluviale, fanno
di tutto perostacolare l�attività
legalizzata (fatta di quantitativi reali e sostanziali)
e promuovere quella fraudolenta: fatta di concessioni
�virtuali�, con il sistema: ne paghi mille ma ne puoi
prelevare 10-100mila metri cubi.
Operando in questa ottica balorda:
-
adottano
nel 1996 un piano estrattivo su misura per occultare
l�abbondanza del materiale nei fiumi;
- s�inventano, per tale scopo, la
storia dello arretramento della costa ionica, che
sarebbe dovuto ad eccessivo prelievo di materiale inerte
dai fiumi:
una madornale stupidaggine;
- impongonoprezzi
esagerati ed inaccettabili; - quindi costringono ad
operare con concessioni �virtuali�; - per chi opera
lungo i fiumi vige la regola:VIETATO NON RUBARE;
- chi vuole operare nella legalità è costretto a
chiudere; così come ha chiuso la mia azienda: la INERCO
srl di Tricarico;
Al colmo dell�indecenza, nel marzo 2005
approvano una porcata di legge per: -
stravolgere la legge reg. 12/79,eliminando
ogni forma originaria di efficienza e trasparenza; -eludere una sentenza del Tribunale delle Acque
del gennaio 2005, che aveva annullato un loro diniego
fondato su falso ideologico; -spartirsi la
competenza nel rilascio e proroga di concessioni
virtuali; - alternarsi nella riscossione
del prezzo personale:
promanibus.
Sono dei pazzi scatenati.
Per punire il sottoscritto (che non si è adeguato al
loro sistema criminoso) s�inventano un�area SIC �
ZPS, proprio sul tratto di Basento in cui opera la
mia azienda. Sottopongono a stretto vincolo ambientale
l�intera area, per
�tutelare gli alberi sviluppatisi in alveo�.
Insomma vogliono salvare proprio ciò che la legge impone
di eliminare.
La INERCO è presente ed opera lungo il
Basento, nel tratto di Calciano e Grassano, sin dal
1965.Con interventi motivati da �esigenza
di governo idraulico� e concessioni pluriennali, haprelevato in media 30mila mc, annui. Nell�ultimo
triennio (1991-94) 130mila mc. versando un canone di
oltre 200 milioni di lire.
L�ammontare di materiale asportato in 30
anni di attività è di 900mila mc. Alla fine della
sua attività estrattiva (1995), la situazione si
presentava così:
Foto 1 - Anno 1995:
fiume Basento - zona �Giardini� di Grassano
Dal 1995 in poi,
nonostante le nostre reiterate proposte di intervento
(cui è seguito, da parte degli Uffici regionali, uno
scellerato turbinio di approvazioni e impedimenti,
motivati anche da falso ideologico) ci è stato impedito
di proseguire la bonifica del Basento.
Con abusi, omissioni ed anni di raggiri,
e, per ultima, con un�ignobile Conferenza di servizio
condotta da un compiacente Commissario ad acta
nominato dal Tribunale delle Acque (conferenza in cui
hanno imposto
quella stronzata di vincolo SIC - ZPS),
hanno decretato la fine della nostra attività.
Nel frattempo il Basento straripa con
ricorrenza annuale. Sindaco e Prefetto sollecitano più
volte ma invano un intervento. Nel Piano 2002
dell�Autorità di bacino, l�intero tratto
Calciano-Grassano viene classificato
area ad alto rischio d�inondazione.
Ma la questione �Giardini� finisce
comunque nel dimenticatoio degli uffici.
Infatti, nel Programma regionale
del 2003 (25milioni di euro), sono stanziati3.680.000 euro per sistemazione idraulica dei
corsi d�acqua. Ma, nonostante l�ormai stranota
situazione di pericolo, per il Basento di Grassano non è
previsto niente.
Non gliene frega niente a nessuno.
Ma poi si scopre anche di peggio:
mediante questo ed altri �Programmi� vengono �eseguiti�
ben due interventi (2002 e 2005) nel torrente S. Nicola
di Nova Siri: dove non esiste alcun pericolo di
esondazione.
Anzi non esiste nemmeno l�acqua.
Vi è comunque prevista la rimozione dall�alveo
di 300mila mc. di materiale (per 757mila euro di spesa)
che però viene asportato solo sulla carta.
A quanto pare, lo stanziamento di certi
fondi scaturisce non da situazioni di pericolo, ma da
occasioni spartitorie. La Difesa del Suolo non è un
obiettivo, ma il pretesto per attivare fondi pubblici.
Per Costoro
i fiumi non sono il fine, ma il mezzo per �sistemare� il
denaro pubblico. Per gestire maggiori risorse (senza
controllo)
ripudiano ogni forma di prevenzione, com�è appunto
l�attività estrattiva, e perseguono l�emergenza ?e
gli appalti di somma urgenza.
La Cosa pubblica non è un Bene vitale da
tutelare, ma solo una carogna da spolpare.
Tornando al Basentodi
Calciano-Grassano, nel frattempo le piene hanno portato
altro materiale (ve ne sono ora 450mila mc.) che
poteva essere asportato per tempo e che invece si è
accumulato lì:ad ostruire l�alveo; a deviarne il
corso; a distruggere 800 ettari d�agricoltura. Altro
che ripascimento della costa ionica, e tutte le
stronzate che si raccontano in proposito.
Nel 2005 la situazione si era modificata
come nella seguente foto 2:
Foto 2 - Anno 2005:
fiume Basento - zona �Giardini� di Grassano
Ma ora (2010) è peggiorata ed è
gravissima. Tutto ciò, è bene si sappia, non sarebbe
accaduto se non avessero impedito il prosieguo della
nostra attività.
Si sappia inoltre che a parte l�enorme
danno per gli agricoltori, c�è anche il danno per la
Regione, pari a 450mila euro di mancato
introito del canone estrattivo (30mila euro per 15
anni). Cui vanno aggiunti 900mila euro di spesa:
occorrente per rimuovere (ora e subito) quei
450mila mc di materiale: ingombrante e dannoso.
Ed io pago?
direbbe Totò.
Sul governo dei fiumi, hanno orchestrato
un sistema (fatto di Arroganza e Cialtroneria,
di Illegalità ed Impunità garantita)
che non tutela un bel niente, e che invece produce lo
sfascio del territorio, spreco di risorse e malcostume
sociale. Sistema che si è imposto grazie all�esplicito
consenso della Maggioranza ed al silenzio-assenso dell�Opposizione.
A mio avviso andrebbe fatta
una seria inchiesta sul letamaio
� di appalti pilotati, di opere fantasma ed enormi
spartizioni di denaro pubblico �
prodotto dagli anni 80 in poi, lungo i
fiumi lucani.
Con ciò non voglio dire che tutti gli
operatori regionali (politici e tecnici) siano
responsabili di tali malefatte. So per certo che
affianco ai tanti Gaglioffi, vi operano anche
tantissime Persone perbene.
Però va ribadito anche che, come diceva
Martin L. King, �Ciò ch�è più dannoso nel mondo non
sono gli uomini cattivi,
ma il silenzio di quelli buoni�.
E allora? se veramente ci siete?
battete un colpo!!!
Post Scriptum.
Negli anni 80 furono spesi lungo i fiumi lucani �
per opere fantasma, per lavori appaltati �a forfait� ed
importi gonfiati a dismisura
� circa 400 miliardi di lire di Fondi
FIO: Fondi Investimento Occupazione; stanziati dal
Governo parallelo chiamato CIPE.
Soldi spesi senza creare un solo posto di
lavoro.
Soldi spartiti tra grandi imprese?
partiti politici? tecnici? burocrati.
Soldi sottratti � allora e tuttora
� all�utilizzo per case, ospedali, scuole, strade,
fogne? etc? etc? SVENTURATI TUTTI NOI!!!
ACQUA PUBBLICA DA NON PRIVATIZZARE E NON INQUINARE CON
LE TRIVELLE E IL PETROLIO
L'acqua è un bene e non una merce
Con
l'approvazione dell’art. 15 del decreto 135/09
(Decreto Ronchi) a novembre 2009 il Governo ha sottratto
l’'acqua potabile ai cittadini per consegnarla, a
partire dal 2011, agli interessi delle grandi
multinazionali per un nuovo business per i privati.
È la
definitiva consegna al mercato di un diritto umano
universale.
La
Basilicata è una regione ricca di ’acqua: disseta due
regioni e garantisce le economie primarie di agricoltura
e turismo. Privatizzando l’'ac qua aumenteranno i costi
di gestione per consentire ai privati il loro business,
garantito dall'inevitabile aumento della bolletta a
carico di cittadini, famiglie, agricoltori e operatori
turistici.
L’acqua
inoltre va difesa dall’inquinamento petrolifero, civile
e industriale. Infatti, il ritrovamento di bario nelle
dighe (è usato negli impianti petroliferi) è un segnale
di allarme che in un paese civile avrebbe portato al
blocco delle trivellazioni selvagge autorizzate dalla
Regione nei pressi di fiumi, bacini idrici (vedi
Pertusillo), alla rinuncia del paventato raddoppio del
Centro oli di Viggiano e degli altri impianti per
l’'estrazione del greggio.
L'’acqua
(bene rinnovabile) vale più del petrolio (che è a
termine) e non vogliamo che le nostre falde acquifere
facciano la fine del Lambro in Lombardia.
Fra pochi
giorni partirà la raccolta di firme per indire un
referendum nazionale per abrogare la legge che
privatizza l’acqua: facciamo appello a tutti gli uomini
e donne di buona volontà, alle istituzioni e alle
intelligenze lucane, per difendere un bene primario ed
evitare che questa regione diventi un immondezzaio
petrolifero.
Ti aspettiamo
giovedi 25 marzo in Val d’agri e nel Metapontino.
Alle ore 11
presso il teatro comunale di Sasso di Castalda (Pz)
Alle ore 18,30
presso la sala parrocchiale Chiesa Madre di piazza
Eraclea a Policoro
per un
incontro pubblico.
Ospite degli incontri padre Alex
Zanotelli
Karakteria-Noscorie Trisaia –Boscosoprano
17 marzo 2010
foto
pino mele
Matera
alcuni attivisti di ScanZiamolescorie - associazione
antinucleare pacifista fondata il 14novembre 2003, il
giorno dopo del famigerato "decreto Scanzano" - hanno
atteso l'arrivo del Ministro "nuclearista" Scaiola.
Al suo arrivo il Ministro si è subito diretto verso gli
attivisti, facendo attendere i "suoi" che lo aspettavano
per un incontro elettorale per altre 10 minuti circa ed
ha scambiato con loro alcune opinioni sul nucleare.
Ovviamente anche lui (come i candidati del suo
schieramento) ha dichiarato che in Basilicata non si
costruiranno centrali nucleari (avrà detto la stessa
cosa in tutte le regioni?) mentre non si è espresso su
dove saranno sistemate le scorie nucleari già presenti e
quelle che si produrranno nei nuovi impianti ... se mai
arriveranno a produrre!
Gli attivisti gli hanno evidenziato la compostezza e,
soprattutto, la dederminazione del popolo lucano nelle
loro manifestazioni.
Manifestazioni che saranno pronti a ripetere come nel
2003, nonostante i tentativi di "corruzione" della sana
avversità al nucleare operata con false informazioni
sulla necessità e sul costo dell'opzione nucleare
italiana e con tentativi di "acquisto" delle volontà con
le inconsistenti "compensazioni ambientali"
Pino Mele338.9738341
EVITIAMO DI PRODURRE ALTRE SCORIE
... ovunque e di ogni tipo ...
SI AI
PANNELLI SUI TETTI MA NON PERTUTTI
Avere uno stipendio, un conto in banca
con l’accredito, un garante, avere la possibilità di
anticipare qualche migliaia di euro, accollarsi
economicamenterischi connessi a simili
operazioni…
Questi, in sintesi, per il Sindaco di
Montegiordano e la sua maggioranza, i presuppostiper affacciarsi a ciò che forse appare un futuro
fantastico, alle energie alternative, nel
particolare,al foto-voltaico. Il Sindaco e i
suoi consiglieri mostrano di essere favorevoli al
foto-voltaico, ma solo per chi ha la possibilità di
indebitarsi o di investire capitali propri, può giovare
di una possibilità di risparmio.
Di conseguenza arriva puntuale la
solenne bocciatura da parte della maggioranza, in seno
al consiglio comunale di Montegiordano, tenutosi il
giorno 9 del mese di marzo, della proposta di adesione
al progetto “100 Tetti Sotto il Sole”. La minoranza,
incredula, ribadisce l’indiscutibile risultato
della realizzazione di esso:l’azzeramento dei costi
sulla bolletta Enel sfruttando l’accumulo di energia
solare sui tetti delle proprie abitazioni.
La possibilità, garantita a tutta la
popolazione, agevolerebbe soprattutto le fasce
più deboli, chi non ha la possibilità di contrarre un
prestito, chi non ha un lavoro stabile, i pensionati, i
disoccupati, le famiglie monoreddito.
Questa mancanza di assoluta sensibilità
da parte di una maggioranza che si definisce di sinistra
e poi nega una ormai diffusa opportunità per le famiglie
più disagiate, più povere, più deboli, lascia i
consiglieri di minoranza, completamente meravigliati. Si
pensi che dal progetto reso reale ne deriverebbe davvero
un importante risparmio economico, in media di circa 900
euro l’anno, che per le famiglie significherebbe
maggiore reddito.
Dunque per il sindaco di Montegiordano e
per la sua maggioranza, tutto è attuabile solo se il
cittadino, inteso quindi come un privato, avrebbe la
possibilità di acquistare autonomamente i pannelli
foto-voltaici, altrimenti, nel caso contrario, pazienza…
che continuino a pagare l’energia elettrica!
Alla faccia della solidarietà e delle
pure ideologie di sinistra.
Il capo gruppo di minoranza ricorda che
il progetto prevedeva, in sintesi, l’azzeramento del
costo energetico della bolletta senza alcuna spesa da
parte del cittadino, poiché l’investimento, che
comprendeva l’installazione chiavi in mano dell’impianto
foto-voltaico con tutti gli oneri ed accessori compreso
la stipula di una polizza di assicurazione contro
l’incendio ed il furto, veniva fatto interamente dalla
ditta installatrice dell’impianto la quale veniva
ripagata dal contributo del GSE.
Questo avrebbe permesso, soprattutto alle
famiglie più deboli, un notevole risparmio economico in
quanto, il consumo energetico rispetto al reddito
prodotto da una famiglia che vive con circa 1.000 euro
al mese, incide circa il 10%.
Il Sindaco, indubbiamente, sa che a
Montegiordano ci sono tante famiglie che vivono con un
reddito al di sotto della soglia presa a campione.
Approvare il progetto avrebbe sicuramente aiutato queste
famiglie.
La nota positiva, che fa ben sperare per
il futuro, arriva a sorpresa dai banchi della
maggioranza, quando, dopo l’intervento del capogruppo di
minoranza Introcaso che ha invano speso le ultime parole
verso una maggioranza completamente sorda e
disinteressata alla valida finalità del progetto, prende
la parola il consigliere di maggioranza capo gruppo del
partito socialista, la Dott.ssa Carmela Maradei.
Il suo intervento è stato ben articolato
e soprattutto onesto ed obiettivo.
Ha spiegato chiaramente che il progetto
presentato dalla minoranza va a favore dei cittadini di
Montegiordano che non potrebbero permettersi di
acquistare un impianto fotovoltaico, ribadendo che
questa è una grande opportunità a tutto vantaggio delle
famiglie più deboli.
Successivamente, rivolgendosi verso i
colleghi di rifondazione comunista, partito che da
sempre interpreta il ruolo di paladino e protettore
delle classi più disagiate, e che in questa fase ha
dimostrato con i fatti l’esatto contrario, chiede
meravigliata la motivazione che ha indotto gli stessi
alla bocciatura di un progetto che ricalca le impronte
della loro stessa fede politica.
Ogni risposta tentata non ha fatto
emergere idee o ideali coerenti con la condotta di certe
iniziative.Noi del gruppo di minoranza cogliamo
l’occasione per ringraziare la dott.ssa Maradei per la
sua sensibilità e attenta valutazione oggettiva della
proposta, perché ha saputo mettere da parte l’aspetto
della faziosità politica per scegliere in piena libertà
di agire per il bene di Montegiordano.
Per il gruppo di minoranza questa non è
assolutamente una battaglia persa. Ci riteniamo intanto
vicini alle famiglie che purtroppo a causa di questa
bocciatura del progetto ‘100 Tetti Sotto il Sole’, non
potranno usufruire dei benefici economici sopra
descritti, sicuramente a breve si prevede una
manifestazione sull’eco-sostenibilità di carattere prima
informativo e poi di protesta contro questa maggioranza
che vuol essere tutt’altro che collaborativa e fattiva.
COSTA JONICA: DALL’EROSIONE AL DISSSESTO
IDROGEOLOGICO
[i]La natura
genera i suoi equilibri in conformità a leggi
perfette cui l’uomo dovrebbe obbedire per continuare
la sua vita in simbiosi, distruggendo questi
equilibri la natura si ribella. L’erosione già
conosciuta da trent’anni sulle coste sabbiose del
Meta pontino porta va via circa un metro all’anno
nei punti più critici, e fu attribuita da tutti alla
chiusura dei corsi d’acqua e dal prelievo massiccio
della sabbia e inerti dei fiumi. Se ne accorsero
proprio all’Enea di Rotondella quando video sparire
anno dopo anno la casetta della valvola dello
scarico a mare dell’impianto nucleare. Sui litorali
sabbiosi l’erosione rispetto a quelli ghiaiosi o
rocciosi è maggiore a causa delle correnti marine
che hanno effetto sulla battigia. Ora non si tratta
più di un fenomeno costante e monitorabile, ma
spariscono decine e decine di metri di spiaggia ogni
volta che c’e’ una mareggiata.E' il caso di
Metaponto, Scanzano e Rotondella. Non possiamo
parlare più di erosione ma di un vero dissesto
idrogeologico sulla costa proprio come quello che
avviene sulla terra ferma. Tra le cause, dopo i
fenomeni naturali eccezionali e le dighe troviamo
per alcuni fiumi la cementificazione degli argini,
(proibita in Germania già vent’anni fa) che non
aiuta l’apporto di sedimenti. Negli ultimi anni
sulla costa jonica c’e stata poi una
cementificazione massiccia con megainvestimenti
immobiliari, la distruzione delle dune naturali in
alcuni casi, due porti turistici che hanno anche
influito anche sulle correnti marine trasversali, la
distruzione della flora marina a causa della pesca a
strascico che aiutava a rallentare il moto ondoso.
Oggi a causa di scelte fatte nel passato, non
possiamo far altro che contare solo danni agli
habitat naturali, ma soprattutto alle economie
locali di tutti gli operatori economici che vedono
svanire una stagione estiva e tutta l’occupazione
collegata. Il modello di sviluppo turistico va
perseguito nel rispetto dell’ambiente con politiche
che mirino a sviluppare piccole economie collegate
tra loro evitando grossi investimenti a favore di
pochi, vedi i mega investimenti immobiliari (alias
villaggi turistici) che invece impattano fortemente
sull’ambiente marino e costiero. Per correre ai
ripari la Regione Basilicata ha investito ingenti
risorse tra studi, impianti sperimentali e soluzioni
tampone per non approdare a nulla, il tutto
togliendo risorse alla collettività. Di soluzioni da
attuare bisogna metterne in campo diverse dalle
dune, al dragaggio della sabbia, alla regimentazione
dei fiumi per l’apporto di sedimenti, ma quello che
non dobbiamo fare è commettere sempre gli stessi
errori. Gli errori commessi speriamo pertanto che
aprano gli occhi sul futuro, e sugli ultimi tratti
di spiaggia rimasti, come quello di Rotondella, già
pesantemente dissestato. Il comune di Rotondella,
già danneggiato da questo dissesto
idrogeologico-marino impari la lezione ed eviti di
lasciare l’unico tratto di mare libero ai soliti
investimenti immobiliari con annesso porticciolo per
non provocare altri danni, invece cerchi uno
sviluppo alternativo più rispettoso dell'ambiente e
della collettività. Ci sarebbero poi i danni delle
trivellazioni petrolifere lungo la costa (che
vedremo poi nel corso degli anni) e speriamo mai nel
mar Jonio, ma questa è un’altra storia.
Il
disastro ambientale che si sta consumando nel fiume
Lambro e in seguito nel Po e speriamo non nel mare
Adriatico dovrebbe aprire gli occhi a chi nella pura
incoscienza pensa al petrolio in Basilicata trascurando
l’impatto ambientale che potrebbe avere sui nostri
bacini idrici e nelle nostre falde acquifere.
Ci
riferiamo alle autorizzazioni regionali di nuovi pozzi
vicino la diga del Pertusillo (è il caso del
pozzo Monte Alpi 1 Est previsto a circa 1 Km dalla diga
del Pertusillo),
al pozzo di reinezione di Grumento Nova, al centro oli
di Viggiano e al suo paventato raddoppio per lavorare
più greggio, agli incidenti che si sono verificati con
le autobotti e nelle realizzazioni dei pozzi in un
decennio di trivellazioni, alla rete di oleodotti nella
Val d’Agri. Ai continui allarmi delle popolazioni locali
relative a fiammate e fughe di sostanze chimiche dal
centro oli. Possiamo continuare con il sequestro a 1200
mt dell’area attrezzata Acqua dell’Abete a Calvello,
dove nelle vicinanze è presente un pozzo petrolifero o
peggio ancora alla presenza di bario nella DIGA DEL
PERTUSILLO, quando il bario è una sostanza che non si
trova facilmente in natura, ma che è utilizzata
generalmente dalle trivellazioni petrolifere. Le
rassicurazioni fornite dalla Regione Basilicata e dal
suo (ex) assessore all’ambiente sulla potabilizzazione
efficiente, non escludono che gli inquinanti entrino
nella catena alimentare perché l’acqua non si beve
soltanto, ma si mangia perché è utilizzata per
l’agricoltura e l’allevamento. Alle tante autorizzazioni
che si intendono dare sulla costa Jonica e peggio ancora
nel mar Jonio Non possono rassicurarci le valutazioni
d’impatto ambientale (V.I.A) approvate dalla Regione
Basilicata e dal suo Dipartimento Ambiente sugli
impianti petroliferi dopo l’esperienza del pozzo Morano
di Policoro. Dove il Dipartimento Ambiente affermò in
pieno ferragosto che
non è
previsto l'uso di "sostanze chimiche per lo scioglimento
della crosta terrestre" (Basilicatanet del 14/08/2009
16.27.34) quando invece con ordinanza 3671 a fine dicembre 2009 il sindaco di
Policoro proibì sul pozzo (previo analisi) l’utilizzo di
numerosi fusti contenenti sostanze chimiche, che invece
servivano per le attività di perforazioni per
raggiungere le centinaia di metri di profondità nel
letto del fiume Sinni .
·
·Mentr e
l’uomo può vivere senza petrolio, non sopravvive
senz’acqua, e qui se non si pone un freno e delle
regole allo sfruttamento petrolifero del territorio,
mettiamo a serio rischio l’acqua che disseta due
regioni, la salute dei residenti e soprattutto le
economie agricole interessate. Il petrolio poi finirà
perché è un fossile mentre l’acqua sarà distrutta con
tutti gli ecosistemi, i fiumi e il mare Ionio che di
conseguenza si porterà dietro anche l'economia turistica
lucana irrimediabilmente compromessa. I candidati
governatori devono affrontare il problema serio della
tutela delle acque e non rincorrere le illusioni delle
royalites delle estrazioni petrolifere utilizzate per
illudere e utilizzare i bisogni della collettività per
un puro scopo elettorale. In questa regione purtroppo
accade che i cittadini Invece di essere tutelati dalle
istituzioni debbano mobilitarsi per difendersi dalle
istituzioni su progetti che distruggono l’acqua ,il
territorio e il mare con l’agricoltura e il turismo
collegati favorendo inesorabilmente lo spopolamento
della Regione.
per
ricordare a tutttii cosa stanno combinando
all'acqua lucana con le trivellazioni
senza
regole del dipartimento ambiente e dell'assessore
al ramo
Al
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, al Ministro della salute.
Per sapere - premesso che:
dopo la smentita da parte delle istituzioni lucane
dello contestazioni di Maurizio Bolognetti
relativamente ai dati sulle acque invasate lucane,
lo stesso ha provveduto, in compagnia di un agente
della polizia provinciale di Potenza, a prelevare
alcuni campioni di acqua dalle dighe del
Pertusillo, di Senise e della Camastra che sono
stati consegnati al laboratorio di analisi Biosan di
Vasto (Chieti);
alla fine del rapporto di prova elaborato dal
laboratorio si legge: «il campione, in relazione ai
parametri esaminati, non rientra nei limiti posti
dal decreto legislativo 31/01 e successivi
concernente la quantità di acque destinate a consumo
umano»;
l'acqua di cui si parla è quella invasata e non
quella che esce dai rubinetti;
la sostanza oltre la soglia è il bario che nel caso
della diga del Petrusillo è pari a tre milligrammi
per litro e nel caso degli invasi di Montecotugno e
della Camastra è di poco inferiore a due, mentre,
secondo il decreto legislativo n. 152 del 2006,
questa sostanza non dovrebb e superare il valore di
1 milligrammo per litro;
il bario è una sostanza utilizzata dalle industrie
di gas e petrolio per fare fango perforante e può
avere effetti tossici sulla salute;
nell'aprile 2004, sul Bollettino Ufficiale della
regione Basilicata era apparso il decreto della
giunta regionale 23 marzo 2004, n. 699, «Definizione
dello stato conoscitivo dei corpi idrici per la
redazione del piano regionale di tutela delle
acque». Nel sopra citato documento, la giunta
regionale della Basilicata approvava una relazione
tecnico-scientifica, nella quale in relazione alla
qualità dello acque invasate nelle dighe lucane si
legge quanto segue: «Si evidenzia un diffuso
scadimento della qualità, a partire dall'anno 2001,
tutte le acque di invaso passano dalla categoria A2
alla A3. Appare quindi utile sottolineare
l'opportunità di procedere a indagini più accurate
che consentano di evidenziare le cause di tale
peggioramento, non solo a fini puramente
conoscitivi, ma anche per definire eventuali
interventi migliorativi.»; nel novembre 2008, la
procura della Repubblica di Potenza ha sequestrato
la sorgente «Acqua dell'Abete», tributaria
dell'invaso della Camastra. La sorgente è ubicata a
valle del pozzo petrolifero Cerro Falcone 2 in agro
di Calvello;
nel maggio 2009, il Corpo forestale dello Stato ha
denunciato un inquinamento in atto della diga di
Montecotugno. Sulla vicenda il quotidiano Notiziario
Italiano ha scritto: «Hanno accertato che nella diga
di Montecotugno era presente un evidente stato di
inquinamento provocato dal versamento diretto di
acque reflue provenienti dal depuratore consortile
di Senise» -:
di quali dati dispongano i Ministri interrogati in
ordine alla qualità delle acque degli invasi lucani
di cui in premessa e quali iniziative di competenza
intendano assumere al riguardo, con particolare
riferimento alla ne cessità di assicurare la
trasparenza e la correttezza delle informazioni
concernenti i corpi idrici.
dell'On. Elisabetta Zamparutti (PD) ed altri
Alle ore
12,00 di oggi 12 febbraio alcuni operatori turistici
di Metaponto (MT) esasperati per la gravissima
emregenza erosiva della spiaggia di Metaponto Lido (MT)
e che già da ieri occupano il Comune di Bernalda, si
sono incatenati sul campanile del Municipio di
Bernalda (MT).
Si
trasmette in allegato una foto della dura protesta.
Antonio Forcillo, addetto alla comunicazione del
Comitato Cittadiniattivibernalda e metaponto.
www.cittadiniattivibernalda.it
Gli operatori turistici di Metaponto occupano il
Comune di Bernalda (MT)
Bernalda, 11 febbraio 2010
Alle ore
12,30 di stamane l'associazione "Leucippo -
operatori turistici di Metaponto" ha
occupato la Sala Consiliare del Comune di Bernalda
per sensibilizzare le Istituzioni, gli organi di
stampa, le associazioni e i cittadini sulla
gravissima situazione dell'erosione costiera
metapontina.
Con
l'estate incombente gli operatori non hanno più la
sabbia dove poter accogliere i flussi
turistico-balneari.
Gli
stessi chiedono a gran voce che venga subito
effettuata una rapida opera di "ripascimento a
mezzo dragaggio" della sabbia erosa dalle
mareggiate, situata immediatamente davanti al
litorale.
Nucleare : il parco dei
calanchi e la centrale di acinello
I calanchi, per chi non
conosce la storia antinucleare lucana, furono
oggetto negli anni '78 e '80 di un progetto di studio
dell'allora Cnen, oggi Enea, per realizzare al suo
interno un deposito di scorie nucleari, mentre Trisaia
doveva diventare una centrale nucleare di circa 1200 mw.
I cittadini di Stigliano e di Rotondella, così come
accaduto a Scanzano Jonico nel 2003, si opposero
fermamente, riuscendo a bloccare l’infausto progetto.
Gli appetiti dei nuclearisti,
purtroppo, in questa regione periodicamente
ritornano: 1963, 1978, 2003 e .... 2010. Infatti, dopo
le elezioni regionali di marzo, in maniera chiaramente
strumentale, saranno decisi i siti delle quattro nuove
centrali nucleari e quasi sicuramente, anche dei
depositi di scorie radioattive.
La lobby nucleare a corto
di fondi e in ottica di risparmio ha già rispolverato
anche quei vecchi studi del Cnen del 78 sul territorio
italiano, quando in realtà i territori, le condizioni
geologiche e ambientali sono profondamente mutate . Un
motivo in più per una regione che ha votato contro il
nucleare e per le associazioni e i movimenti che hanno
chiesto da anni una riconversione dei Calanchi in
attività eco compatibili con la creazione del parco per
portare ricchezza e sviluppo in quei territori fermando
l’esodo e l’emigrazione dei centri collinari interessati
con nuovo turismo, agricoltura di qualità e artigianato.
È ora, infatti, di mettere
un punto fermo allo sfruttamento dell'area dei calanchi,
al cui interno co-esistono progetti già operativi o in
corso di autorizzazione, ben noti al dipartimento
ambiente e all’assessorato all’ambiente della Regione,
sia sui rifiuti che sullo sfruttamento energetico.
C'e'una richiesta di trivellazione tra Montalbano e
Pisticci per opera della Medoilgas, un progetto per una
discarica di rifiuti a Venita di Ferrandina, e peggio
ancora anche progetti per diverse centrali a biomasse.
Dopo il Mercure, Tricarico, Teana e Ferrandina, ora si
vuole realizzare tra Aliano e Stigliano, nella zona di
Acinello, una tra le più grandi centrali a biomasse
d’Europa.
Un non senso politico e
ambientale per questa regione che pochi km più in là di
Montalbano Jonico e della sua Riserva speciale, fa
realizzare ad Acinello una megacentrale a biomasse con
biomasse che non sono reperibili in loco, probabilmente
voluta più per i certificati verdi che per l’energia da
produrre, e, peggio ancora, con la possibilità di
bruciare cdr (rifiuti pieni di plastica e di altri e
cancerogeni inquinanti), perché la normativa lo
permette.
Il parco dei Calanchi pertanto non si deve essere
fermare esclusivamente alla riserva naturalistica di
Montalbano Jonico ma deve continuare il suo iter oltre
Montalbano, con Craco, Pisticci, Ferrandina, Stigliano,
Aliano e con altri comuni interessati. Certo una piccola
riserva nell'area dei calanchi può essere un primo
passo, ma per evitare gli interessi internazionali della
lobby del nucleare, dei rifiuti e delle società
energetiche, e per evitare anche ogni sospetto di
complicità con lo sfruttamento selvaggio del territorio,
il consiglio regionale deve fare chiarezza con i suoi
cittadini e con la sua stessa Terra, trovando il
coraggio di istituire finalmente il vero Parco dei
Calanchi.
A seguito di segnalazione da parte di un
cittadino di Bernalda, disabile, disoccupato, con moglie
e figlio minore a carico, versante in una situazione di
assoluta drammaticità economica per un unico reddito da
pensione di invalidità (€ 2.625,29 all’anno), con ordine
di sfratto dall’abitazione di residenza, reso esecutivo
per morosità dall’11 gennaio 2010, lo scrivente
Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha
iniziato un Sit-in di solidarietà a partire dal 1°
febbraio 2010 in via Benedetto Croce 2 in Bernalda (MT),
dove è situato un immobile comunale (case popolari) reso
disponibile per rinuncia del precedente assegnatario.
Tale Sit-in si è reso necessario per evidenziare,
all’opinione pubblica, un’assurdo balletto di competenze
in atto da diversi mesi tra il Comune di Bernalda, l’Ater
e la Prefettura di Matera, che di fatto impedisce alla
famiglia bisognosa di questo cittadino di accedere
all’abitazione dopo reiterate richieste, rafforzate
anche dall’intervento di un legale.
Nella giornata di ieri, 3 febbraio 2010,
il cittadino disabile che presenziava al Sit-in con
alcuni membri del Comitato è stato colto da malore, ed è
stato subito soccorso dai sanitari del servizio 118, che
ne hanno attribuito la causa dello stesso malore alla
forte situazione di stress perdurante ormai da diversi
mesi e alla salute precaria dello stesso.
Tuttavia, nonostante la drammaticità di
tutto ciò, non abbiamo a tutt’oggi ricevuto alcuna
comunicazione che ponesse, in via del tutto eccezionale,
la parola fine a detta situazione. Consapevoli che in
altri luoghi d’Italia rappresentanti istituzionali ben
più sensibili dei nostri hanno prontamente risolto casi,
forse, oggettivamente anche meno gravi e drammatici di
questo, ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, affinchè
con la Sua profonda sensibilità, tra l’altro già
ampiamente dimostrata in molte altre analoghe
circostanze, possa rimuovere al più presto detti
impedimenti burocratici.
Faccia in modo, Signor Presidente, che
questa triste vicenda possa trovare rapida risoluzione.
Intervenga Lei a porre fine alle zizzanie
burocratiche, per lo meno in questo caso, di assoluta,
effettiva drammaticità.
Accolga questo nostro appello lanciato
esclusivamente in nome dei più autentici valori di
solidarietà, per i quali soltanto ha motivo di esistere
una comunità che suole definirsi civile e democratica.
Bernalda, 4 febbraio 2010
Con deferenza
per il Comitato Cittadiniattivi di
Bernalda e Metaponto (MT)
Il 1° febbraio 2010, alle ore 11,00 in
via B. Croce n. 2 in Bernalda (MT), il Comitato
cittadiniattivibernalda e metaponto ha iniziato un
Sit-in di solidarietà davanti a una casa popolare
disabitata e dismessa di proprietà dell’Ater di Matera,
per un cittadino di Bernalda, disabile, disoccupato, con
moglie e figlio minore a carico, versante in una
situazione di assoluta drammaticità economica per un
unico reddito da pensione di invalidità (€ 2.625,29
all’anno), con ordine di sfratto dall’abitazione di
residenza, reso esecutivo per morosità dall’11 gennaio
2010.
Il Comitato cittadiniattivibernalda e
metaponto ritiene che in un Paese a democrazia
(sviluppata?) situazioni di questo genere non debbano
costituire preoccupazione di associazioni civiche
solidali, ma dovere delle Istituzioni a risolvere
problemi di drammatica urgenza.
Se ciò non avviene a che cosa servono le
Istituzioni, per chi operano i loro funzionari, per chi
esiste l’apparato dello Stato?
Il Comitato si augura che sia inesistente
il dubbio che questa struttura gestita da Enti pubblici
possa costituire, come tante altre realtà, riserva di
“caccia” elettorale.
il Comitato cittadiniattivibernalda e
metaponto
Vi invio
il comunicato che stiamo distribuendo circa
il terrorismo ambientale che sta serpeggiando in
questi giorni.
"NOSCORIE TRISAIA" <ambientebasilicata@libero.it>Acqua in Basilicata e memoria storica
Maurizio Bolognetti [segretario regionale Radicali]
Avevano detto è tutto a posto: le acque degli invasi sono pure come acqua di
fonte. Queste affermazioni sembrano non trovare riscontro nei risultati emersi dalle
analisi commissionate dai Radicali. Verrebbe quasi da invocare l'intervento dell'Oms.
Di certo occorrerà nuovamente interrogarsi sul ruolo dell'Arpab ed è altrettanto
certo che, al più presto, sarà necessario far effettuare analisi ad ampio spettro da
parte di organismi indipendenti. La Procura della Repubblica di Potenza farebbe bene
a procedere alla nomina di un Ctu. Leggendo i risultati e i dati, finalmente chiari,
pervenuti dal laboratorio accreditato a cui abbiamo consegnato alcuni litri di acqua
proveniente dagli invasi della Camastra, del Pertusillo e di Montecotugno, siamo
rimasti attoniti. Della nostra iniziativa finalizzata a far luce sulla qualità delle acque invasate
nelle principali dighe lucane si potrebbe dire, parafrasando Sciascia, «A futura
memoria, se la memoria avrà un futuro».
Ed è proprio sull'assenza di una memoria storica che hanno puntato tutti coloro
che nei giorni scorsi hanno tentato di linciarmi sulla questione qualità delle
acque. Laddove non c'è vero confronto è improbabile che ci possa essere una reale
conoscenza, soprattutto se chi ha il compito di informare diventa complice di coloro
che tentano di continuo di cancellare le tracce di quanto è accaduto in passato.
Maggio 2009 - il Corpo Forestale dello Stato denuncia un inquinamento in atto
della diga di Montecotugno. Sulla vicenda il quotidiano Notiziario Italiano scrive:
»Hanno accertato che nella diga di Montecotugno
era presente un evidente stato di inquinamento provocato dal versamento diretto di
acque reflue provenienti dal depuratore consortile di Senise».
Novembre 2008 - La Procura della Repubblica di Potenza sequestra la sorgente
«Acqua dell'Abete», tributaria dell'invaso della Camastra. La sorgente è ubicata a
valle del Pozzo petrolifero Cerro Falcone 2 in agro di Calvello.
Aprile 2004 - Sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata appare il DGR 23
marzo 2004 n.699, «Definizione dello stato conoscitivo dei corpi idrici per la
redazione del piano regionale di tutela delle acque». Nel sopra citato documento, la
Giunta regionale della Basilicata approva una relazione tecnico-scientifica, nella
quale in relazione alla qualità delle acque invasate nelle dighe lucane leggiamo
quanto segue: «Si evidenzia un diffuso scadimento della qualità, a partire dall'anno
2001, tutte le acque di invaso passano dalla categoria A2 alla A3. Appare quindi
utile sottolineare l'opportunità di procedere a indagini più accurate che consentano
di evidenziare le cause di tale peggioramento, non solo a fini puramente conoscitivi,
ma anche per definire eventuali interventi migliorativi».
Luglio 2009 - Nel dossier Mare Monstrum, prodotto da Legambiente, viene descritta
la situazione della rete di depurazione regionale. L'associazione ambientalista
sottolinea che essa copre solo «il 74% del territorio regionale, lasciando la
Basilicata al quartultimo posto nella classifica delle regioni italiane per capacità
di servizi di depurazione e fognatura». Come dimostrato dall'indagine del Cfs sul
funzionamento del depuratore consortile di Senise, sarebbe di certo utile
interrogarsi anche su quel 74% per cento di territorio che risulta coperto da una
rete di depurazione.
Nel chiedere alla magistratura lucana a che punto sono le indagini avviate dal
Noe, dal Corpo forestale dello Stato, dalla Polizia Provinciale sull'inquina - mento
di alcuni corpi idrici lucani, preannuncio che nelle prossime ore convocheremo una
conferenza stampa per diffondere i dati emersi dalle analisi commissionate sulle
acque degli invasi della Camastra, del Pertusillo e di Montecotugno. Subito dopo la
conferenza stampa consegneremo al Procuratore Colangelo, alla Polizia Provinciale, al
Noe e al Corpo Forestale un esposto-denuncia contenente le analisi in oggetto.
Al
Commissario Prefettizio del Comune di Bernalda – D.ssa
Iaculli
Al Prefetto di Matera
e, p.c. Ai Vigili Urbani del Comune di
Bernalda
Agli Organi di Stampa
Sit-in in Bernalda, via B. Croce n. 2
A seguito di
segnalazione da parte di un cittadino di Bernalda,
disabile, disoccupato, con moglie e figlio minore a
carico, versante in una situazione di assoluta
drammaticità economica per un unico reddito da pensione
di invalidità (€ 2.625,29 all’anno), con ordine di
sfratto dall’abitazione di residenza, reso esecutivo per
morosità dall’11 gennaio 2010,
il Comitato cittadiniattivibernalda e
metaponto comunica che inizia un sit-in di
solidarietà a partire dal 1 febbraio 2010 in via
Benedetto Croce 2 in Bernalda, dove è situato un
immobile comunale (case popolari) reso disponibile per
rinuncia del precedente assegnatario.
In particolare si evidenzia il balletto
di competenze in atto da diversi mesi tra il Comune di
Bernalda, l’Ater e la Prefettura di Matera, che di fatto
impedisce alla famiglia bisognosa di questo cittadino di
accedere all’abitazione dopo reiterate richieste,
rafforzate dall’intervento di un legale.
La farragine burocratica non può
costituire impedimento a decisioni civili e umanitarie
di così pressante necessità.
Le Istituzioni, occorre sempre
ricordarlo, sono in funzione del cittadino, altrimenti
in che Paese siamo? E’ sufficiente questo a togliere al
cittadino persino la voglia di vivere?
Bernalda, 28 gennaio 2010
Cordialmente
per il Comitato
cittadiniattivibernalda e metaponto
il Presidente, prof. Pietro Tamburrano
SEA-Scanzano Energia Ambiente: L'energia solare su
Rai 3.
con piacere vi
comunichiamo che da lunedì 25 gennaio fino al
venerdì dalle ore 7:30, "Buongiorno Regione" su Rai
3 Basilicata terrà 5 trasmisioni sull'energia solare
con gli internventi di SEA - Scanzano Energia
Ambiente.
Si parlerà di energia solare fotovoltaica, solare
termico, la loro tecnologia e i loro incentivi per
le diverse applicazioni oltre agli aspetti per i
privati del PIEAR della Regione Basilicata.
Alla prossima...
Noi ci siamo ...buon lavoro,
Pasquale Stigliani
Presidente Scanzano Energia Ambiente - Sea
Via Zanardelli, n. 17/a
Scanzano Jonico (MT)
Telefono e Fax : 0835 - 954321
CF:90015310775
sea.amministratore@gmail.com
www.seascanzano.it
Vi
informiamo che Domenica 24 Gennaio, alle ore 8,30
arriveranno a Tinchi (fraz. di Pisticci) Fabio e
Mingo di Striscia la Notizia, per documentare gli
sperperi effettuati sull'ospedale poco prima di
deciderne la chiusura, "regalandolo" di fatto alla
fondazione privata Stella Maris di Pisa.
Subito
dopo avere effettuato le riprese si sposteranno a
Pisticci, in Piazza Umberto, dove è prevista una
grande manifestazione sempre in difesa
dell'ospedale.
DIFENDIAMO LA SANITA' PUBBLICA
Intervenite numerosi soprattutto davanti
all'ospedale.
Le scoperte di Gianni Lannes
che vengono nascoste dai media
E' GRAVISSIMA LA DENUNCIA
CONTENUTA IN QUESTO VIDEO: LANNES E' ENTRATO SENZA
ESSERE FERMATO IN UNA CENTRALE NUCLEARE DISMESSA ED
HA FILMATO PER DUE ORE I TIR DELLA CAMORRA CHE
PORTAVANO VIA TONNELLATE DI RIFIUTI NUCLEARI,
CARICANDOLE SU CONTAINER.
LI HA SEGUITI FINO A GENOVE A LA SPEZIA, DOVE I
CONTAINER PIENI DI RIFIUTI SONO STATI CARICATI SU
NAVI DA AFFONDARE IN MARE: ORA, NON TRENT'ANNI FA!
GIANNI RISCHIA LA VITA PER QUESTO E NESSUN GIORNALE
LO AIUTA, TUTTI OCCULTANO QUESTO E CHISSA' QUANTI
ALTRI ATTI TERRORITSTICI SONO STATI E VENGONO
COMPIUTI, ANCHE ORA, ANCHE VICINO A NOI...
CI DISTRAGGONO CON EPISODI DI CRONACA NERA O
PRESUNTI PERICOLI DI TERRORISMO E INTANTO GLI ATTI
VERI DI TERRORISMO VENGONO ATTUATI A RISCHIO DI
TUTTE LE NOSTRE VITE!
SE NON CI RIPRENDIAMO SUBITO LA DEMOCRAZIA E I
DIRITTI, FRA UN PO' SARA' TROPPO TARDI!
Gianni urla queste
verità:
DAL 1974 SONO STATE AFFONDATE
NEI NOSTRI MATI CENTINAIA DI NAVI CONTENENTI RIFIUTI
NUCLEARI E CHIMICI:
MIGLIAIA DI FUSTI, CENTINAIA
DI TONNELLATE DI VELENI: I GOVERNI SAPEVANO, IL
GOVERNO SA. NEGLI ANNI '70 ANDREOTTI DAVA LE
DIRETTIVE, ORA CI
SONO ALTRI A FARLO...
HANNO AFFONDATO LE NAVI IN
FONDALI DOVE GIACEVANO RELITTI DELLA PRIMA E
DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, PER CONFONDERE LE
ACQUE...
AL LARGO DELLE COSTE
CALABRESI, LUCANE, CAMPANE, PUGLIESI GIACCIONO
CENTINAIA DI NAVI CHE HANNO AVVELENATO E AVVELENANO
I MARI:
SE NON FACCIAMO QUALCOSA NOI:
MOVIMENTI, ASSOCIAZIONI, CITTADINI ONESTI, SOCIETA'
CIVILE E LIBERA, SIAMO TUTTI ALLA FINE;
PERCHE' SE HANNO FATTO QUESTO
IN MARE LO HANNO FATTO ANCHE SULLA TERRA, E
CONTINUERANNO A FARLO IN MANIERA SEMPRE PIU'
AGGRESSIVA,
DELINQUENZIALE, DA
TERRORISTI...QUELLI VERI...
URLIAMO TUTTI, NE ABBIAMO UN
SACRO DIRITTO!
COORDINAMENTO "SUPERINCAZZATO"
POTENZATTIVA
Segnalazione:
Due giorni fa, il 28 dicembre, il comitato
cittadiniattivibernalda e metaponto ha
partecipato a un sit-in di protesta nella vicina
cittadina di Policoro, dove tra qualche giorno
dovrebbero iniziare le perforazioni per un nuovo
pozzo di gas.
Nell’area su cui dovrebbe sorgere il pozzo, alla
periferia di Policoro, tra case coloniche,
frutteti e coltivazioni biologiche, la società
Gas Plus ha già posizionato un enorme cantiere
che trova ovviamente contrarie le popolazioni
locali che già stentano a sopravvivere (il
metapontino fino a qualche anno fa era
denominato anche la California del sud). Quel
giorno si è protestato sia contro la classe
politica regionale (csx), che locale (cdx) per
aver concesso una oggettiva Valutazione di
Impatto Ambientale molto superficiale, e come
sempre vantaggiosa, qui da noi, solo per le
multinazionali petrolifere che della Basilicata
stanno facendo enorme scempio. Subito dopo
l’intervento del presidente del Comitato prof.
Pietro Tamburrano, che aveva appena finito il
suo discorso in difesa di quelle popolazioni,
oltremodo allarmate anche per i rischi sulla
salute (nel 1991 sempre a Policoro un altro
pozzo di gas esplose e bruciò per 15 giorni con
fiamme alte più di 20 metri senza che nessuno le
spegnesse), è bruscamente intervenuto sul palco
il sindaco di Policoro, tale Nicola Lopatriello
di una lista civica di centrodestra, già noto
alle cronache per la faccenda Marinagri.
Io che ero sul palco a gestire il microfono per
gli interventi, mi sono chiesto: non è che il
personaggio istituzionale è un neo-simpatizzante
del nuovo “Partito dell’Amore”?…. certi termini
….
Questo il suo intervento che gira su facebook:
La
Basilicata, piccola regione del Sud Italia, presenta
tutte le caratteristiche di una vera e propria bomba
ecologica a cielo aperto, dove si nascondono pesanti
eredita' ed interessi legati allo smaltimento dei
rifiuti.
spett.le terrejoniche ti mando
delle foto scattate oggi
20/11/2009 relative alla centralissima via Primo Maggio
di Nova Siri
scalo, non so se le puoi pubblicare ma se lo farai
te ne saro'
grato Il degrado di questa strada e' evidente e sotto
gli
occhi degli amministratori locali visto che nei paraggi
c'e' un circolo
ricreativomolto frequentato
dagli stessi. Il mio non e' un attacco verso
l'amministrazione ma
vivere in questa traversa e' diventato impossibile dalla
sporcizia e dal
degradoprovocato
da qualche residente ''finto menomato
mentale'' e dall'indifferenza della forza pubblica
urbana.