Il popolo dei fedeli si stringe attorno al parroco "discusso"
“Prima e durante il triduo pasquale – dice una sua parrocchiana – ha confessato instancabilmente i fedeli per ore ed ore”. Come se avesse vent’anni. E invece sono ottanta,
i giovani della parrocchia s.antonio di padova di nova siri s. |
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gruppo pastorale giovanile
Marina di Nova Siri (MT)
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Gruppo di pastorale giovanile NOVA SIRI – E’ sorto nei giorni scorsi, nell’ambito della parrocchia di San’Antonio di Padova a Nova Siri Scalo, il nuovo Gruppo di pastorale giovanile. L’iniziativa ha uno scopo di fondo: aggregare i giovani per renderli protagonisti della vita sociale ed educarli al significato dell’esperienza cristiana. La nuova linfa arriva da don Vincenzo Tassitani, nuovo vice parroco di Nova Siri dal mese di settembre. Di origini calabresi, è nato il 28 giugno 1973 ed è sacerdote da circa quattro anni. Ha trascorso i primi anni di ministero ad Agnano Calabro e Canolo (Reggio Calabria), fino al suo arrivo nella diocesi lucana. E’ stato lui a richiamare l’esigenza di un nuovo slancio nell’approccio della Chiesa alla realtà giovanile. Sembra essere una sua attenzione particolare, quasi “un pallino”. Per averne un’idea, basti dire che, appena arrivato in paese, si è subito premurato di far stampare centinaia di “lettere aperte” indirizzate ai giovani di Nova Siri, distribuite nelle Chiese e nelle scuole. Ha scelto questa forma pubblica per dichiarare il suo desiderio di farsi presente a ciascuno di loro. Anzi, ha fatto di più: alla fine della lettera ha pensato bene di aggiungere il suo indirizzo e-mail e il suo numero di cellulare, in modo da rendersi subito contattabile. E qualcuno, a quanto pare, lo ha già fatto, avviando con lui un rapporto di amicizia che si spera possa crescere. Il suo spirito di iniziativa è stato positivamente accolto dal parroco, don Michele Cirigliano. Anzi, sembra che questi abbia addirittura deciso di devolvere tutta la quota della colletta della domenica mattina come fondo cassa per le future attività del Gruppo pastorale. Una scelta che, a sentire i fedeli che conoscono don Michele da anni, risulterebbe “sorprendente”, segno della sua “grande fiducia nel lavoro e nella fedeltà del nuovo collaboratore”. Di cosa si occuperà il centro giovanile? Anzitutto di educare i giovani alla fede e “aiutarli a vivere la gioia cristiana”, come esplicita il volantino redatto da alcuni promotori del Gruppo e già pubblicamente letto in Chiesa da don Michele. Non è un caso che, per spiegare il cuore dell’iniziativa, si sia fatto ricorso a una bellissima espressione di Giovanni Paolo II: “solo l’evangelizzazione è pienezza dell’educazione”. La tensione educativa del Centro si esprimerà anche attraverso una serie di iniziative pubbliche. La prima si è svolta proprio ieri in parrocchia, dove i giovani hanno dato vita a un momento di preghiera sotto la guida dei sacerdoti. Già per domenica 21, inoltre, è in programma una nuova iniziativa: si tratta di una “vendita” di dolci (preparati dalle famiglie dei giovani) fuori dal sagrato della Chiesa. Il ricavato dell’iniziativa contribuirà, come la raccolta domenicale, ad avviare il fondo cassa del centro. Per le festività natalizie, infine, è in programma una “Tombolata dell’amicizia”. La responsabilità operativa del Gruppo, per ora, è stata affidata ad alcuni laici adulti, da tempo legati alla parrocchia. Si tratta, però, di una fase di transizione. Don Vincenzo, infatti, avrebbe già espresso la propria intenzione di rendere i giovani capaci di”autogovernarsi” e di gestire responsabilmente i propri spazi, pur senza ricadere in eccessi autonomistici. Sarà una scommessa vincente? Pino Suriano
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