Assemblea sindacale  situazione politico-sindacale (illustrazione della piattaforma sciopero generale FLC CGIL
del 12 ottobre 2012). concorso docenti e situazione precari. Relatore Eustachio Nicoletti

05/10/12 Liceo sc.fico. " Dante Alighieri". Matera


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Caro Profumo, il concorso è pubblico o riservato?
Pino Patroncini 26/09/2012
Chi sa di scuola e di pubblico impiego sa che esistono
concorsi pubblici e concorsi riservati.
Normalmente quelli pubblici, come prescrive l’articolo 97
della Costituzione, che ne fa una questione di oggettività e
di eguaglianza dei cittadini nell’accesso agli incarichi
pubblici, sono aperti a tutti, cioè a chiunque voglia
parteciparvi, posto, naturalmente, che abbia i requisiti legali
(titolo di studio appropriato, fedina penale pulita , rispetto dei
limiti minimi e massimi di età, cittadinanza una volta italiana
oggi europea ecc.).
I concorsi riservati sono normalmente riservati a personale
che appartiene già alla medesima amministrazione e voglia o
passare da una qualifica ad un’altra o, essendo precario,
passare a tempo indeterminato. Abbiamo avuto concorsi del primo tipo soprattutto tra gli ATA (
ma anche i concorsi a dirigente scolastico pur essendo considerati pubblici potrebbero esservi
annoverati, visto che pescano tra il personale docente provvisto di una certa anzianità) e del
secondo tipo tra i docenti (le abilitazioni riservate con graduatorie altrettanto riservate o, se
preferite, le cosiddette sanatorie).
Bene: il concorso che viene bandito oggi dovrebbe essere pubblico, ma in realtà non lo è. Non lo
è, non tanto perché dovrebbe essere riservato ai soli abilitati: la legge è cambiata nel 1998 ed ha
aggiunto un requisito in più, cosa spiacevole per molti, ma fino a qui legale, dal momento che da
allora in poi il percorso universitario avrebbe dovuto chiudersi, per chi intendesse dedicarsi
all’insegnamento, con un’appendice abilitante. La cosa tuttavia è stata bloccata alcuni anni fa per
la scuola secondaria, e non per la primaria e la scuola dell’infanzia, come se niente fosse, senza
rendersi conto dei disguidi che si creavano nonché delle disparità di trattamento tra i due gradi di
scuola. Risultato: sono esclusi tutti coloro che si sono laureati senza poter partecipare da alcuni
anni a questa parte a questa appendice abilitante che non c’era più, mentre sono inclusi tutti
coloro che, pur non essendo abilitati, si erano laureati prima della legge (cioè fino al 1998) o che
erano già in corso di laurea (cioè fino al 2002 se il corso era quadriennale o al 2003 se era
quinquennale), ivi compresi per la scuola elementare e materna i diplomati iscritti all’istituto
magistrale fin dall’anno scolastico 1997-98 ( compresi eventuali ripetenti terminanti oltre il 2002).
Già questo la dice lunga sulla correttezza della dizione “concorso pubblico”, oltre che sulla
caratterizzazione giovanile di questo concorso che vedrà tra un paio d’anni (tanto ci vorrà
svolgerlo) entrare in ruolo “giovani” laureati al minimo trentasettenni, sempre che riescano a
“soffiare” spietatamente il posto ai loro colleghi ultraquarantenni ancora precari, alla faccia del
preteso ringiovanimento della categoria, oltre che della solidarietà sociale.
Ma, a parte ciò, il concorso non è pubblico innanzi tutto perché il bando – si badi bene, il bando,
non una legge o un decreto delegato – prevede che non possano parteciparvi coloro che
occupano già un posto a tempo indeterminato nella scuola statale. Cioè non può parteciparvi un
bidello o un lavoratore delle segreterie scolastiche che si sia laureato per tempo ma che finora
non abbia avuto la fortuna di entrare nell’insegnamento, può invece parteciparvi qualsiasi altro
lavoratore pubblico e privato. Non può parteciparvi un maestro elementare che, poniamo
laureato in lettere o matematica, voglia tentare di entrare nella scuola secondaria. Non può
parteciparvi un insegnante di lettere di un istituto tecnico o professionale che voglia andare
insegnare lettere con latino in un liceo. Naturalmente invece può parteciparvi un insegnante a
tempo indeterminato della scuola privata. Posso parteciparvi persino io che essendo già in
pensione e non avendo raggiunto il limite di età che impedisce l’accesso al concorso non occupo
un posto statale. Insomma come al solito ( e come avevo pronosticato in un’altra cosa scritta
poco tempo fa),-diciamola giusta- per “evitare gente più vecchia “ si mettono “pezze” che sono
peggiori del buco. Talmente peggiori che questa da sola, portata davanti ai TAR, è in grado di
produrre il blocco del concorso stesso.
E poi ci sono le altre misure contraddittorie che potremmo definire minori. Il bando continua a
parlare di una prova pre-selettiva. Ora, se non mi ingannano la logica e la linguistica (ah, lo
strutturalismo!) , il prefisso “pre” vuol dire prima. Prima di che? Prima del concorso. E quindi è
una prova extra- concorso, tesi avvalorata dal fatto che il concorso prevede di norma due prove,
una scritta e una orale. Allora al concorso non parteciperanno tutti ma coloro che avranno
superato una pre-selezione e quindi non tutti coloro che hanno titolo per legge a parteciparvi, ma
coloro che hanno titolo a parteciparvi ad libitum dell’amministrazione , che stabilirà preselezioni
più o meno difficili a seconda delle bisogna, anche se in base a un criterio oggettivo quanto si
vuole.
Si aggiunga che la legge a cui si ispira il concorso ( decreto legislativo 460/1998)prevedeva che
potessero partecipare al concorso, in caso di numeri di ammissione inferiori al triplo dei posti
messi a concorso ( e qui – tanto per complicarci ulteriormente la vita- sarebbe interessante
capire se prima o dopo la pre-selezione), anche i laureati successivi al 2002-2003. Ma chi ha
scritto il bando questa clausola scritta nella legge l’ha dimenticata nella penna, pur sapendo che
nelle recenti preselezioni dei TFA la spietata legge della selezione ha creato più di un caso in tal
senso, costringendo l’amministrazione a cancellare intere serie di quesiti per salvare la
situazione. Ecco dunque altri potenziali esclusi che potrebbero legge alla mano rivendicare
l’inclusione almeno potenziale.
Un’altra disparità di trattamento: come si è già detto, per i diplomati dell’istituto magistrale è
previsto che l’anno di riferimento per l’accesso non sia solo quello finale 2002-03 ma anche
quello iniziale 1997-98, in altre parole salvaguardando gli eventuali ripetenti nel percorso
scolastico, ma la stessa cosa non è prevista per i fuori corso dell’università iscritti nel 1997-98. E’
una disparità prevista nella legge del 1998 e stavolta non è colpa di chi ha steso il bando, ma è
pur sempre una disparità che potrebbe persino comportare l’incostituzionalità del D.Lvo 460/98.
Infine l’ultima esclusione contenuta nella legge stessa: tra i non abilitati non tutti coloro che
supereranno il concorso, cioè l’esame, saranno abilitati, ma solo coloro che vinceranno cattedra e
saranno assunti. E’ una cosa ridicola che il titolo professionale non dipenda dalla prova d’esame e
neppure, badate, dal superamento del periodo di prova, ma dalla casualità, tutt’altro che
improbabile, della assunzione. Tutt’altro che improbabile perché, per fare un esempio, con 6
posti di matematica e scienze messi a concorso in Liguria e 68 in Sicilia è pressochè sicuro che
un risultato più alto non darà luogo ad abilitazione a Genova mentre uno più basso lo darà a
Palermo. Ed anche questo mi pare assai poco costituzionale.
Sono sicuro che queste obiezioni sono state più volte sollevate ed anche da più parti. Ma ho
l’impressione che nei corridoi del Ministero ed anche in quelle del Parlamento, visto che un
Decreto legislativo supera controlli parlamentari, si siano fatte le spallucce di fronte a queste
obiezioni. Allora però non lamentiamoci se l’amministrazione di questo paese la debbono fare i
Giudici e non i Ministri e i Parlamentari!
http://www.flcgil.it/rassegna-stampa/nazionale/caro-profumo-il-concorso-e-pubblico-o-riservato.flc
Concorso scuola: pubblicato il bando
Un provvedimento inutile e costoso
È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il bando di concorso a cattedre. Il bando è comprensivo
del DM 80/12 (Prove di esame) e del DM 81/12 (Tabella valutazione titoli).

Riconversione su sostegno dei docenti in esubero: incontro al MIUR
Numeri limitati di partecipazione e solo per alcune classi di concorso. Il prossimo incontro previsto per il 9 ottobre.
25/09/2012
Si è tenuto il 25 settembre 2012 un incontro al MIUR sulla riconversione su sostegno dei docenti in esubero.
L’Amministrazione ci ha comunicato l’intenzione di partire con la prima tranche di corsi finalizzata alla
riconversione, su base volontaria, dei docenti in esubero nell’anno scolastico 2012/2013. I corsi attivati
saranno 31, in altrettante sedi universitarie per un totale di 1240/1550 docenti partecipanti.
Abbiamo chiesto che la possibilità di riconversione sia limitata al personale appartenente alle classi di
concorso C555 e C999 (che per effetto della legge sulla Spending Review sono costretti a transitare nel
ruoli amministrativi e tecnici se non in possesso di altra classe di concorso) e a quelle sostanzialmente ad
esaurimento (A075/A076) a causa del riordino del II ciclo.
Inoltre, premesso che si tratta di percorsi di riconversione straordinari, occorre limitare la partecipazione a
tutte quelle classi di concorso o tipologie di posti ove non è presumibile un riassorbimento dell’esubero in
virtù dei pensionamenti nel breve periodo (ad es. la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo
grado dovrebbero esserne esclusi).
Quindi deve trattarsi di un intervento limitato e calibrato alle situazioni ove l’esubero rischia di
diventare strutturale, quali ad esempio alcune classi di concorso appartenenti alla tabella C.
La FLC riconferma la propria contrarietà ad una operazione aperta a tutti e senza criteri. La
nostra organizzazione si è spesa, durante la contrattazione sulla mobilità, perché i docenti in esubero
avessero la possibilità di essere utilizzati su progetti per il potenziamento e recupero affinché la
professionalità acquisita e la loro esperienza fosse valorizzata.
Crediamo che i processi di riconversione non possano essere l’unica strada di ricollocazione del
personale, va sostenuta e potenziata la strada dell’organico funzionale con la ricollocazione in quel
contesto delle situazioni di esubero.
Insegnamento di religione e geografia: Pantaleo, "condividiamo le parole del Ministro Profumo"
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della
Conoscenza CGIL.
25/09/2012
l Ministro Profumo ha perfettamente ragione quando propone la necessità di rivedere la funzione dell'ora di
religione e di geografia. È fondamentale ridisegnare il ruolo della scuola pubblica all'interno di una società in cui il
confronto tra diverse culture diventa decisivo per garantire diritti per tutti.
La FLC CGIL da tempo sostiene la necessità di inserire programmi che permettano di conoscere la storia delle
religioni e dei popoli sperimentando modelli didattici avanzati. Ascoltare le testimonianze dirette da chi viene da terre
lontane, da chi fugge da guerre, carestie e persecuzioni, rappresenta per la scuola italiana un fattore di arricchimento
delle conoscenze e delle relazioni per alunni e docenti. L'aumento degli alunni stranieri deve essere una grande
opportunità per un nuovo approccio all'educazione interculturale intendendola come valorizzazione delle differenze.
Occorre una scuola che si apra al mondo e che sia l'avamposto della interazione.
Spero almeno questa volta che le parole condivisibili del Ministro Profumo si trasformino in fatti concreti
cambiando i programmi di religione e geografia.

Precariato. Pubblicato il Bando di Concorso. Non è questa la
soluzione al problema della precarietà della scuola pubblica.
E' stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il bando di concorso a cattedre. Vedi allegato.
La FLC CGIL, confortata dal parere del CNPI, conferma il suo giudizio negativo su un’operazione
che non tiene in alcun conto l'attuale stato della scuola italiana, alle prese col peggiore inizio
d'anno scolastico di questi ultimi anni.
Pubblichiamo, sempre in allegato, le tabelle di ripartizione dei posti a livello regionale che sono
state così rese definitive.
I requisiti di partecipazione al concorso sono quelli previsti dalle norme in vigore quali: L.ge
124/99, D.I. 460/89 e anche il D.M. 10.3.1997.
Per poter concorrere occorre far riferimento alla tabella relativa ai titoli di accesso. Vedi sempre
allegato.
I candidati per poter accedere alla prova dovranno obbligatoriamente utilizzare la procedura
informatica POLIS presente nel sistema informativo del Ministero, vedi anche per questo
l’apposito allegato.
Gli interessati potranno accedere alla suddetta procedura e utilizzarla a partire dal 6 Ottobre
prossimo e fino alle ore 14.00 del 7 novembre 2012 .
Per noi rimane aperta, e per intero, tutta la questione legata alle migliaia di persone che già
hanno conseguito la condizione di abilitati e che da tempo chiedono soluzione e che non si può
continuare ad ignorare.
II numero così limitato dei posti previsti rende evidente la non risoluzione del problema del
precariato.
Non è una questione di quale strumento!
Il tema vero è la creazione di posti , cioè quello d’investire nell’istruzione pubblica e nella sua
qualità.
Le politiche di questo governo, a partire dalle legge Fornero sulle pensioni, fino ad arrivare alla
spending review, hanno impoverito la scuola pubblica italiana a dismisura. Mentre tutti gli altri
Paesi europei, pur soffrendo anch’essi degli effetti della “crisi”, sono riusciti a mantenere
inalterata la loro quota d’investimento in istruzione e ricerca, quando non addirittura ad
incrementarla, noi abbiamo fatto esattamente l’opposto!
Abbiamo portato il numero degli alunni per classe fino a 30, dimezzato le ore di laboratorio,
aumentato il parametro del rapporto tra il numero di alunni diversamente abili e il numero di
docenti, diminuendo quest’ultimi, ridotto il monte ore delle diverse offerte formative, non istituito
l’organico funzionale per le scuole dell’autonomia, continuiamo a mantenere bloccati i contratti
nazionali di lavoro… tutte operazioni che minano seriamente l’impianto pubblico della nostra
istruzione.
Il 12 ottobre, in occasione dello sciopero della scuola, la FLC CGIL sarà in piazza per
esprimere la sua ferma opposizione alle demagogiche politiche scolastiche del ministro Profumo,
per rivendicare quell'inversione di tendenza richiesta da tempo, un' inversione di tendenza che
aprirebbe le porte ad un nuovo progetto di reclutamento.

Decreto del direttore generale per il personale scolastico n. 82 del 24 settembre 2012: indizione dei
concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami (in Lombardia), finalizzati al reclutamento del pers
CONCORSO ORDINARIO - RIPARTIZIONE DEI POSTI onale docente nelle scuole dell’infanzia,
primaria, secondaria di I e II grado.
Ordine di scuola – classe di concorso Posti Basilicata % Posti nazionale
Scuola infanzia 37 2,6 1411
Scuola primaria 71 2,0 3502
Scuola Secondaria I gr
A033 Tecnologia 10 1,6 629
A059 Matematica e Scienze Assente 0,0 410
Scuola Secondaria di II gr.
A017 Disc. Econ. Aziendali Assente 0,0 142
A019 Disc. giur. Ed econom. Assente 0,0 79
A020 Disc. Mecc. e tecn. Assente 0,0 26
A034 elettronica Assente 0,0 23
A060 Scienze naturali Assente 0,0 21
C430 Lab. tecn. Edilizia e topografia Assente 0,0 265
Ambito disciplinare 1
A025 Dis. e storia dell’arte Assente 0,0 84
A028 Arte immagine Assente 0,0 15
Ambito disciplinare 2
A030 Sc. motorie I gr. Assente 0,0 58
A029 Sc. motorie II gr. Assente 0,0 15
Ambito disciplinare 7
A036 Filos. Psic. Sc. educaz. Assente 0,0 49
A037 Filosofia e storia Assente 0,0 128
Ambito disciplinare 8
A038 Fisica Assente 0,0 29
A047 Matematica Assente 0,0 74
A049 Matematica e fisica Assente 0,0 94
Ambito disciplinare 4
A043 Italiano, storia e geogr. 14 0,75 1871
A050 Materie letterarie 7 0,12 602
Ambito disciplinare 9
A051 Materie Lett. e latino 2 0,08 258
A052 Mat. Lett. latino, greco 2 2,5 81
Ambito disciplinare 5
A245 Lingua francese Assente 0,0 64
A246 Lingua e Civ. Francese Assente 0,0 67
Ambito disciplinare 5
A345 Lingua inglese Assente 0,0 122
A246 Lingua e Civ. inglese Assente 0,0 156
Sostegno
Infanzia 3 2,3 127
Primaria 6 1,9 315
Sec. I gr. 2 0,6 314
Sec. II gr. 1 0,51 196
TOTALE 151 1,3 11.227

"Ora di religione da rivedere" l'ira di Dio contro il
ministro
«Il Paese è cambiato, siamo una società multiculturale e anche l'insegnamento della religione
deve tener conto di questa nuova realtà». È bufera su Francesco Profumo, che ha proposto di
modificare i programmi .
Per chiunque abbia a che fare con la scuola potrebbe sembrare una constatazione ovvia, eppure
le parole dette ieri da Francesco Profumo rappresentano comunque una novità. «Il Paese è
cambiato perciò deve cambiare anche modo di fare scuola», ha detto il titolare dell'Istruzione.
Basta dare un'occhiata alle facce che spuntano dai banchi per capire come la scuola, così come la
società, sia ormai sempre più multietnica, al punto che continuare a non tener conto delle altre
culture sia ormai impossibile. Un discorso che diventa ancora più valido se si parla di religione i
cui programmi - ha spiegato ancora Profumo - vanno rivisti. «Credo che l'insegnamento della
religione nelle scuole così come concepito oggi non abbia più molto senso. Probabilmente
quell'ora di lezione andrebbe adattata, potrebbe diventare un corso di storia delle religioni o di
etica», ha affermato il ministro parlando venerdì alla festa di Sel. Concetto ribadito anche ieri,
seppure con toni diversi.
«Nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e paesi diversi - ha infatti
detto il ministro -. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che debba essere più
aperto. Ci vuole una revisione dei nostri programmi in questa direzione». E il ripensamento
non tocca solo l'ora di religione insegnata nelle classi, che non deve essere solo ed
esclusivamente quella cattolica, ma deve toccare anche i programmi di geografia, adeguandoli alla
nuova realtà. Come Profumo ha potuto constare direttamente. «Ieri ero in una scuola con il 50%
di alunni stranieri - ha spiegato - e mi hanno detto che imparano la geografia dai loro compagni
che raccontano del loro paese».
Il ministro ha messo l'indice su una realtà in continua crescita. Secondo gli ultimi dati forniti dal
Miur e relativi all'anno scolastico 2010-2011, sono 711 mila gli studenti con cittadinanza non
italiana iscritti nelle nostre scuole, il 13,1% in più rispetto all'anno precedente. Di questi quattro su
dieci sono nati in Italia, con una concentrazione maggiore nelle scuole d'infanzia dove il 78,3%
degli iscritti con cittadinanza non italiana è nato sul territorio italiano. Il gruppo più numeroso è
composto da studenti rumeni (125 mila) seguiti dagli albanesi (100 mila)e dai marocchini (poco
più di 90 mila). Una presenza corposa, concentrata soprattutto il Lombardia ed Emilia Romagna
e, per quanto riguarda le province, a Milano e Roma.
Ignorare questi nuovi cittadini diventa sempre più difficile, al punto da convincere il
ministro dell'Istruzione della necessità di aggiornare i programmi scolastici. Ma le parole di
Profumo hanno scatenato un vespaio di polemiche. Specie per quanto riguarda la religione
cattolica. Critiche sono arrivate dalla Cei, ma anche dagli insegnati di religione, dal Pdl e dall'Udc.
Tra i primi ad attaccare il ministro c'è monsignor Gianni Ambrosio, presidente della Commissione
episcopale per la scuola della Cei e vescovo di Piacenza. «L'ora di religione cattolica non è certo
una lezione di catechismo - ha detto -, bensì un'introduzione a quei valori fondanti della nostra
realtà culturale che trovano la propria radice proprio nel cristianesimo». Proteste anche dagli
insegnati di religione che attraverso Orazio Rustica, segretario del sindacato di categoria, hanno
ricordato a Profumo di aver firmato a fine giugno «le due dichiarazioni riguardanti l'insegnamento
della religione cattolica nelle scuole pubbliche e le indicazioni didattiche senza aver letto con
attenzione ciò che ha sottoscritto». Contro il ministro anche Pdl, Lega e Udc.
Sul fronte opposto apprezzamenti per la presa di posizione del ministro sono arrivati
dall'associazione dei genitori cattolici («giusto ampliare l'insegnamento della religione»),
dall'Ucoi, da Pd, Idv, Radicali e dalla Flc-Cgil: «Profumo ha perfettamente ragione», ha detto il
segretario Mimmo Pantaleo. «E' fondamentale ridisegnare il ruolo della scuola pubblica all'interno
della società, in cui il confronto tra culture diventa decisivo per garantire diritti per tutti».

Hanno scritto, hanno detto da l’Unità fondata da Antonio Gramsci nel 1924
ACCORA
In tutto il mondo ci sono persone ricche che non contribuiscono alla crescita delle loro nazioni.
Anziché investire in scuole, ospedali e progetti di crescita interna pensano soltanto a fare soldi
Hillary Clinton
Quando ero precario si faceva fatica, si tirava la cinghia, ma avevamo una carica straordinaria
perché volevamo ricostruire tutto Ora non c’è più quella speranza, c’è solo mortificazione
Dario Fo
Per uguaglianza intendiamo l’uguaglianza reale, cioè la possibilità di avere successo nella società.
Significa molto di più dell’uguaglianza delle possibilità, significa avere la possibilità
dell’uguaglianza.

Precari scuola:
le graduatorie d'istituto aggiornate saranno disponibili dal 2 ottobre
Procedono le operazioni allineamento delle scuole scelte dopo il
dimensionamento. 24/09/2012
Il Miur con la nota 6964 del 21 settembre 2012 ha comunicato
il calendario degli
adempimenti finalizzati alla produzione delle graduatorie
d'istituto del personale
docente/educativo ed ATA.
Per tutte le fasce dei docenti e per la III fascia degli ATA (la I e la II
hanno già potuto o possono scegliere le nuove scuole) è stata attivata un
procedura automatica che permetterà l'allineamento tra l’anagrafe delle
vecchie e delle nuove istituzioni, per cui gli aspiranti supplenti inseriti nelle
graduatorie di istituti soppressi o riorganizzati transiteranno automaticamente
nelle graduatorie delle "nuove" scuole in base a fascia e punteggio.
La procedura è in parte automatica e in parte di competenza degli uffici
territoriali per quei dimensionamenti che non sono stati correttamente
individuati dalla procedura automatica. Una volta completate le operazioni,
a partire da lunedì 1 ottobre sarà possibile prenotare le nuove graduatorie
che saranno messe a disposizione delle scuole dal giorno successivo.
Ricordiamo che le supplenze effettuate dalle graduatorie dello scorso
anno (quelle attualmente disponibili, salvo la I fascia per gli ATA), sono fino
all'avente diritto e che le stesse terminano una volta individuato l'effettivo
supplente dalle nuove graduatorie.