"80 anni fa il viaggio da bollita a favale in compagnia di benedetto croce...sulle orme di isabella.."
Otto maggio 2004 Nova Siri -  Valsinni
Maria Ida Settembrino

Otto maggio 2004, l’Associazione culturale “il Guiscardo”, con sede a Nova Siri, teneva un convegno avente ad oggetto l’omicidio Morra, in cui la figura emblematica di Diego Sandoval de Castro, il poeta italiano venuto dalla Spagna, figurava come l’altra vittima naturale del fratricidio della giovane poetessa Isabella Morra.
Tre maggio 2008, il Parco letterario intitolato alla bella e sfortunata nobile donna dell’antica terra di Favale (l’attuale Valsinni) organizza, come da cartellone, un prestigioso evento culturale.
Tappa obbligata, a sentir parlare la storia, è la rivisitazione letteraria dell’arrivo di Benedetto Croce alla stazione ferroviaria di Nova Siri.
A fare la differenza, quest’anno, è la partecipazione di Michele Placido. L‘attore interpreta Benedetto Croce, principe degli storici e dei critici letterari. <<Sarà la voce del grande filosofo e intellettuale nella manifestazione culturale di tre giorni che, dal 2 al 4 maggio a Valsinni e Nova Siri (Matera)- si legge in una nota - a ricordare il viaggio di Croce sulle tracce di Isabella Morra, poetessa e femminista ante litteram, vissuta nel '500 ed uccisa dai fratelli per punire una relazione d'amore. La poetessa sarà Marta Bifano, mentre le "didascalie" teatrali saranno lette dal conduttore del Tg1 Attilio Romita>>.
«Vivere i propri tempi alla luce della storia, poter penetrare l'attualità e i problemi della società contemporanea» dice Placido «contribuisce a renderci più ricchi e a capire i tempi in cui viviamo. Ecco perché ho accettato di prestare la mia voce a Benedetto Croce nel suo viaggio sulle tracce di Isabella Morra, la grande poetessa lucana cinquecentesca, antesignana del romanticismo leopardiano, uccisa dai fratelli per punire una relazione d'amore». «La figura di Isabella Morra - dice Placido - è di una straordinaria attualità. Dalle sue opere traluce un femminismo "ante litteram" che ripropone il tema della condizione femminile in un mondo dove si discute ancora di pari opportunità e dove le donne continuano ad essere oggetto di discriminazioni e violenze indicibili».
Sull’epilogo di questo lungo ponte del primo maggio, la Torre di Bollita, con il suo fascino e i suoi tanti misteri, diventa la punta di diamante della kermesse, per ciò che concerne l’inizio della drammatizzazione.

 
 

Isabella Morra tra presente e passato

Di Isabella Morra non si ricorderebbe neppure il nome se nel 1928 il critico letterario B. Croce non fosse stato spinto dalla sua curiosità intellettuale a seguire il filo, intessuto di lacrime e poesia, di una nobile fanciulla che pagò con la vita la sua sensibilità e la sua corrispondenza epistolare con Diego Sandoval De Castro, un nobile spagnolo residente a Bollita ( oggi Nova Siri ), odiato nemico dei Morra, politicamente filo – francesi.

Benedetto Croce giunse alla stazione di Bollita nel Novembre del 1928, verso le dieci e trenta del mattino; ad attenderlo un autista, Rocco Ripoli, con una Ford T del 1925, che lo accompagnò fino al castello di Bollita, dimora del feudatario e poeta Diego Sandoval de Castro.

Poi la sosta per il pranzo nella masseria Battifarano e ancora su, a Favale (oggi Valsinni) per conoscere i luoghi di vita di Isabella, della sua triste giovinezza e della sua tragica morte: uccisa per aver intrattenuto una “relazione d’amorosi sensi”, uno scambio di accorati pensieri che, scambiato per un intreccio amoroso, armò la mano dei fratelli Morra, i quali - per salvare l’onore della famiglia - uccisero sulle sponde del fiume Sinni, la giovane sorella.

E’ questa la rievocazione organizzata dal Corfor, il Consorzio per l’Orientamento e la Formazione “nell’ambito del progetto “Culture in Loco” finanziato dalla Regione Basilicata e che ha visto la collaborazione della Pro Loco di Valsinni e delle Amministrazioni comunali di Valsinni e Nova Siri.

La rievocazione del viaggio di Croce, interpretato da alcuni attori locali, rivolto a giornalisti e tour operator, si prefigge lo scopo di divulgare la storia di Isabella e creare occasioni di turismo – culturale nei luoghi che hanno fatto da sfondo alla vita di Isabella Morra e di Diego Sandoval De Castro.

Una scommessa culturale e di rilancio economico che diventa sempre più concreta e sempre più credibile e interessante.

Ma a riportare alla luce la voce e il canto di Isabella - di cui non si trova traccia nei libri di scuola - ci aveva già provato da tempo il cantautore lucano Antonio Labate, che musicate le poesie di Isabella ne aveva sparso la sua eco triste e disperata nel resto d’Europa e oltre oceano, cantando i suoi mesti versi in numerosi recital.

Poesia e musica sono diventati così un nuovo ed efficace strumento per fa si che l’esperienza poetica e di vita della dolce Isabella non svanisse nel tempo: il cantautore policorese se ne è servito, con grande successo, per portare il canto di Isabella in moltissime scuole della Basilicata e delle regioni limitrofe.

Sabato  4 Maggio 2008, con il recital “Luci di Isabella” a rievocare la figura della poetessa del Cinquecento e del viaggio di B. Croce, due nomi e due voci d’eccezione: rispettivamente Marta Bifano (attrice) e Michele Placido.

Suggestivo e coinvolgente il clima creato dalla voce di M. Placido che ha letto gli appunti di viaggio del filosofo napoletano e le sue prime riflessioni su Isabella Morra e la sua triste vita.

La lettura delle poesie di Isabella, commentate da immagini e sfondi musicali e interpretate dalla Bifano con un tono meno duro e accigliato, hanno dato nuova luce e nuovo calore al lamento di una giovane donna che vede svanire i suoi sogni nella nebbia di una quotidianità uggiosa e mediocre, dove solo il mare - come l’orizzonte leopardiano - diventa appiglio di salvezza e di speranza.

A rendere la poliedricità della figura di Isabella e di Diego Sandoval De Castro hanno contribuito anche attori e figuranti del Parco Letterario di Favale e le coinvolgenti performance del “menestrello” valsinnese Erminio Truncellito, nè poteva mancare il cantautore policorese A.Labate che,  con le sue note e le sue parole, ha “ridisegnato” e delineato, con tratti meno sfumati e più umani, la figura di Isabella e di Diego mettendo a fuoco passioni, sentimenti, ideali, spazi e realtà invalicabili.

Il tutto è stato condotto magistralmente dal giornalista del Tg1 Attilio Romita.

Silvana Labate