FERMI: TUTTI A SCUOLA ANCHE I GENITORI

E’ questo il motto del Liceo “E. Fermi” di Policoro che, come ogni anno, riserva un intero giorno per l’accoglienza dei nuovi allievi: l’intera scuola a disposizione di alunni e genitori. Cinque nuove prime (tre ad indirizzo scientifico, uno tecnologico e uno linguistico) per un totale di centosessanta “matricole” provenienti da tutti i paesi limitrofi, compresi quelli della confinante Calabria. Ad accoglierli è stata la D.S. prof.ssa A. M. Fumarola e tutto il personale docente e non docente. Il “rito” di benvenuto si è svolto nell’Auditorium, aula magna del Liceo Scientifico “E. Fermi”; qui, dopo il saluto della D.S. e la presentazione dei docenti dei vari Consigli di Classe, si è svolta l’assegnazione degli alunni alle classi. Sicuramente, è questo il  momento più emozionante dell’intero anno scolastico: gli alunni vengono chiamati uno per uno e lentamente, tra applausi ed esitazioni, i gruppi classe prendono forma: ragazzi e ragazze vengono accomunati da un filo invisibile che li terrà uniti per cinque anni, forse i più belli della loro vita, ma questo lo scopriranno solo più in là quando, ritrovandosi dopo molti anni, ricorderanno i giorni spensierati del Liceo. Gioia, emozione, persino qualche lacrima asciugata in fretta, e tanti abbracci da finale di “Miss Italia” per le amichette che scoprono la gioia di ritrovarsi insieme anche nella nuova scuola! Anche i genitori sono emozionati: seguono attenti, scrutano i visi e le movenze dei docenti ai quali dovranno affidare i loro “cuccioli” per un intero anno; trepidano, sono ansiosi: si chiedono se il proprio figlio è capitato in una “buona classe”, con dei bravi professori, con dei compagni adeguati! Si, il primo giorno di scuola è stato sempre così: tanta attesa, tante aspettative e tante emozioni… A volte, qualche piccola ansia fa capolino anche tra i più forti e baldanzosi: “Come mi troverò in questo nuovo ambiente? E con i nuovi compagni? E i professori? E’ vero che sono più severi ed esigenti di quelli delle scuole medie?”.

Nell’aria si sente tutto questo e, tra un applauso e l’altro, tra un “Ciao, mi chiamo… E tu?”, l’emozione quasi si tocca, si respira nell’aria, si coglie negli occhi di tutti. Certo, per questi centosessanta adolescenti questa esperienza sarà un viaggio lungo un intero lustro, “un’avventura” che prepara alla vita da “grandi”, perché grandi bisognerà pur diventare… E come ogni viaggio avventuroso anche la frequenza della scuola superiore apre a nuovi orizzonti, a nuove responsabilità, a nuovi e più seri impegni di studio… E questo il Liceo “E. Fermi” lo sa e, per questo, si mostra attento a prevenire, sin da subito, eventuali ansie, disorientamenti, difficoltà di relazione o di inserimento. Da qui l’offerta di numerose proposte di accoglienza: oltre a incontri di informazione sulla scuola, sui diritti e i doveri degli studenti e delle studentesse e sulle norme di sicurezza, sono previste attività creative utili a favorire relazioni efficaci e un positivo clima scolastico. Tra le tante iniziative sono previste visite guidate al sito preistorico di Altamura e/o alle chiese rupestri di Matera, alla mediateca provinciale, al Museo della “Siritide” di Policoro e a quello della magno-greca Taranto. A fine settembre gli alunni parteciperanno a laboratori archeologici dove apprenderanno le tecniche di scheggiatura della pietra, di scavo e di costruzione di capanne. Intanto, la scuola si è preoccupata di allestire un ricco buffet per “rifocillare” genitori e alunni: prima di intraprendere un qualsiasi viaggio, sia pure all’interno della conoscenza, è sempre bene partire “attrezzati”…

A questo punto, non resta che augurare a questi vivaci centosessanta nuovi “pargoletti”  buon anno scolastico, ricordando loro che l’accoglienza del Fermi non dura solo un giorno, ma tutto l’anno scolastico: per cui reggetevi forte e preparatevi a tante nuove ed entusiasmanti emozioni.

P.S. Dell’accoglienza si è occupata la Funzione Strumentale Area 2 (sostegno agli studenti) composta dalla prof.ssa Valeria Moretti, prof.ssa Silvana Labate e dal prof. Eustachio Bia.   

                                                                                                                 prof Silvana Labate