L'Orlando furioso al castello svevo di Rocca Imperiale.

 conferenza stampa 18.11.11 .

 saluti:dr. Ferdinando Di Leo, sindaco; interventi:  dr.ssa Gabriella Di Leo; arch. Giuseppe Stolfi; dr.ssa Clara Tufarelli; Domenico Maria Corrado regista

 

montaggio e animazione ninOOriolo

 

foto:aldo tucci / ninOOriolo

risoluzione consigliata 1920 x 1200



COMUNE ROCCA IMPERIALE

Paese dei limoni e della poesia

 

“Etica comportamentale nella Pubblica amministrazione” 2011

Riconoscimento della Fondazione accademica i.u.i.s.m sapientia mundi (Roma)

Via Castello Aragona, 87074 Rocca Imperiale - 0981.936391 - 936365 (fax) - www.comune.roccaimperiale.cs.it

 - Sindaco: dr. Ferdinando Di Leo –

comunicato stampa

 

Rocca Imperiale, Orlando Furioso al Castello.

Cultura e marketing in uno scenario medievale

L’Orlando Furioso bussa alle porte del Castello Svevo di Rocca Imperiale dove per ora entra in punti di piedi ma nel corso delle prossime settimane si radicherà sempre di più all’interno di quel maniero medievale che lo vedrà protagonista da marzo ad ottobre 2012. Si è tenuta venerdì scorso nei saloni del castello federiciano una conferenza stampa di presentazione dello spettacolo teatrale, incentrato sul poema cavalleresco del 1500, che si snoderà per tutti gli angoli del castello con Ludovico Ariosto (figura in costume) che accompagnerà il pubblico tra una scena e l’altra. Dalla drammaturgia alla poesia; dal mimo al canto: ogni scena sarà diversa dalla precedente per una rappresentazione unica nel suo genere che trasformerà il castello di Rocca Imperiale in una macchina del tempo.

 Nel corso del suo saluto introduttivo, il sindaco di Rocca Imperiale Ferdinando Di Leo ha rimarcato l’importante occasione a cui va incontro non solo il comune federiciano ma l’intero comprensorio. Dunque «Rocca non più territorio marginale – ha commentato Di Leo – ma una locomotiva trainante di un intero territorio, per il quale mettiamo a disposizione le nostre ricchezze». L’Alto Jonio si appresta a vivere l’evento dell’anno, come ha sottolineato lo stesso primo cittadino, valorizzando attraverso la cultura quelli che sono i suoi tesori culturali e paesaggistici per una crescita anche economica che va oltre i confini strettamente comunali ma che rende necessariamente partecipe l’intero circondario. Rocca Imperiale con questo spettacolo apre le sue porte, a tutta la provincia di Cosenza, alle vicine Puglia, Basilicata e Campania in primis.

 La stessa società, Tappeto volante, che in collaborazione con la locale associazione P-assaggi sonori si sta occupando di plasmare lo spettacolo, ha sede a Scafati (Sa) ed era presente alla conferenza di con il responsabile e regista Domenico Maria Corrado, il quale ha evidenziato il ruolo pedagogico e dunque anche didattico di un simile progetto, interessante non solo per il turista e per il visitatore occasionale ma anche e soprattutto per le scuole che avranno così modo di affacciarsi e di approfondire la letteratura in maniera più goliardica e più accattivante.

 Uno spettacolo che naturalmente si colloca in un bene culturale, quale il castello rocchese, che è tutt’oggi un cantiere aperto ma è sulla strada del suo completo recupero. La prima fase ha raggiunto ormai risultati soddisfacenti, come ha testimoniato nel corso del suo intervento l’architetto Giuseppe Stolfi, soprintendente per i beni artistici della Provincia di Cosenza che ha specificato anche come ormai sia giunto il momento di guardare alla seconda fase, cioè quella della valorizzazione del castello. «Perché un bene culturale non può considerarsi pienamente recuperato fin quando non sarà totalmente fruibile». Il castello di Rocca Imperiale, poi, non è un bene culturale avulso dal territorio, anzi si colloca in posizione privilegiata in un centro storico che grazie anche all’iniziativa del “Paese della Poesia” sta diventato uno scrigno che ha nel castello il suo gioiello più prezioso. «La cultura e il teatro possono salvare un territorio», il pensiero dell’assessore alla cultura del Comune di Rocca, Gabriella Di Leo. «Con questo spettacolo si passa dalla semplice visita al castello – continua l’assessore – ad una fruibilità più coinvolgente attraverso la rappresentazione».

 Un importante ruolo per la messa a punto dell’Orlando Furioso lo ha giocato e lo sta giocando l’associazione P-assaggi sonori diretta da Clara Tufarelli che si colloca in una posizione di trade union tra Tappeto Volante e l’Amministrazione comunale ritagliandosi il ruolo di braccio operativo per la ricerca di attori, ballerini, mimi, cantati da inserire nel cast dello spettacolo. Da oggi inizia l’attività di casting.

Gli interessati, preferibilmente residenti nelle province di Cosenza, Matera, Potenza, Taranto e Bari possono inviare il proprio curriculum e due foto (figura intera e primo piano) all’indirizzo info@tappetovolante.org o  info@p-assaggisonori.it (specificare nell'oggetto “L'Orlando Furioso").

Ufficio stampa, dr. Vincenzo La Camera - 349.6076807 - vincenzolacamera@virgilio.it


                                    In scena..nel castello di roccaimperiale...la follia!

Un passaggio alternativo in un viaggio fantastico che ci conduce circa 500 anni indietro nel tempo.”L’idea di stare un po’” seguendo un tema antico ma attuale che ci regala “il senso del recupero del sogno dell’amore” ..L’immaginazione viene configurata concretamente nel castello svevo di roccaimperiale : un luogo dove lo spazio e il tempo non conoscono i confini, dove il mare e il verde delle colline riescono ad accarezzare un cielo da favola e a rimandarci un’infinita e tormentata pace. Perche tormentata? Al di là delle torri e della imponente struttura medievale, si ambienta L’Orlando Furioso ..dando vita al folle sogno di un amore che prima ti nutre di speranza e poi ti abbandona…

Qui la pazzia è di casa!!!

Tra la leggera aria fina e la possenza delle mura si sviluppano varie scene dell’obliosa follia d’amore di Orlando per Angelica. L: Ariosto traduce e accompagna tutti gli innamorati che desiderano smarrire la loro anima per perdersi profondamente alla vista di un amore folle.

E poi il panorama che contorna di immensità questa commedia atroce, violenta,”animata” dal senso di vastità imperiale.

Questa è la nuova conoscenza della storia nella storia, del tempo nello spazio, dell’inconsapevolezza dei propri limiti e delle emozioni che sconfinano in follia pura...

 Si odono voci nell’ immenso castello, si vivono luci che filtrano suoni di conoscenza di un viaggio attraversato nei ricordi incancellabili di un fantasma che vaga per smarrire l a propria echissà forse anche l'altrui essenza…

Insomma tutto lo spettacolo è una lettera alla vita che ci consente di riflettere sull’amore..sulla follia che si compie ogni qualvolta ci innamoriamo e perdiamo il senno…

un immergersi nei meandri delle generazioni e verso tutto cio che ci appassiona mentre siamo intenti a viverci altr, per rendere migliore e piu intensa la nostra lenta ma attenta voglia di superare ogni limite prevista dal senso comune…

Anche se per risposta l’amore rende folli e puo distruggerci la vita in questo spettacolo invece si vive l’intensita delle emozionanti vibrazioni di cui l’amore ci adorna…e per quanto possa essere una bufera emotiva altamente pericolosa riusciamo ad uscirne ed entrarne con l’abilità di chi sa e non vuole pero ricordare…

Tutti studiano il fenomeno “amore” e le tecniche che possano aiutarci a vivere con meno diavoli in mente ma  sappiamo solo  che quando ne siamo colti invece ne gustiamo completamente ed intensamente il suo fascino e …che sia…

.L’amore è quel sentimento che ci dona la pace…è tutto!

 Eppure possiamo perderlo in qualsiasi momento e quando ci viene sottratto diventa tutto buio…(nel castello si spengono  le luci ) …nulla piu è garantito…SILENZIO!!!!

L’afflato spegne le anime e cominciano i lamenti del dolore infernale che la perdita e il vuoto dell’abbandono   ci lascia ….devastante…e poi tutto scorre…”panta rei……e poi il peccato di aver amato troppo o troppo poco o in maniera dispersiva e non intensa o…apprendere un nuovo modo di guardare alla follia….

Tutto dipende dal modo in cui noi viviamo e ci lasciamo vivere dalle emozioni...

tutto cio che ci suggeriva Erasmo da Rotterdam in “Elogio alla follia” Infatti egli scriveva anche nel periodo dello stesso Ariosto: "La saggezza sta alla follia come la ragione sta al sentimento”…tutto è in relazione allla follia “ che libera dagli affanni….prolunga la vita…dà sapore alla vita…guida alla saggezza…il vero senno è la pazzia…”La Follia è figlia della ninfa Neotete, la Giovinezza, e di Pluto, il dio della ricchezza…tutto si fonde nell’idea dell’impossibile e dell’imprevisto che segna profondamente le anime e le menti giganti…secondo Erasmo la follia domina ovunque e tutti gli uomini e obbedisce a quel senso di “piacere” che viene in piu tempi ripreso alla massima espressione da vari autori come anche da G. D’Annunzio e altri.per tutta la durata dello spettacolo si possono rivivere le tensioni conumi a tutti come siamo protesi al successo, al danaro e alla ricerca del potere...In Orlando invece predomina la conoscenza del perdersi per amore...che eleva alla fine a ragione di vita!

Orlando dà parola  alla follia "in persona"che col suo tono gioioso ma serio inneggia al completo desiderio di fondersi completamente con essa...nel corpo e nell'anima...

Ma prima di lasciare intrappolato questo fantasma "follia" nel castello imperiale riflettiamo su un pensiero...siamo tutti gia stati almeno una volta nella vita a teatro,a guardare uno spettacolo, ebbene proviamo ora a pensare a tutto quello che abbaimo visto ..il palcoscenico, gli attori, le scenografie, le maschere, il pubblico, la storia...e se tutto questo potesse diventare per una serata una metafora perfetta della nostra vita? 

Sicuramente è tutta la nostra immaginazione che scende in campo e che da forma e vita a questa commedia ma la "nostra personale" non consente altro svolgimento che il viversi il tutto senza schemi....

Ma tutto questo a che serve? A tutto e a niente.. ma i messaggi che Ariosto probabilmente ha voluto lanciarci riguardano piu l'essere liberi dalle catene crudeli dell'avere e dell'apparire piuttosto che l'essere se stessi nella gloria di una passione...qualsiasi....

E come nel film "prendimi l'anima"in cui il famoso Jung si innamora della sua paziente esclama: " l'amore è il sentimento piu prossimo alla follia"...cosi Ariosto nelle vesti di Orlando descrive l'amore....pura follia (unico rimedio contro la noia)essenziale per la vita!!!!

Elisa Martignetti