Come ogni anno, con un nutrito programma religioso e civile, si è svolta la festa più grande e più importante di Latronico.Nella città delle terme, tra luminarie, festoni, madonnari e bancarelle è stato festeggiato Sant’Egidio.Il concerto finale del 1° settembre è stato affidato al cantautore milanese Fabio Concato.In vena di battute ha scherzato volentieri con il pubblico giunto anche dai paesi limitrofi.Già dall’anno scorso il comitato mi ha cercato e ci sono riusciti ad avermi quest’anno, ha affermato dal palco.Questo significa che veramente mi volevate a Latronico ed anche  per questo sono felice di essere qui.Con i suoi occhiali scuri, come sempre, ha voluto chiarire da subito.Non lo faccio per fare il fico ma solamente perché mi danno fastidio le luci e poi, in modo scherzoso, non voglio che si rovinano i miei begli occhi.Accompagnato da una band di quattro elementi, chitarra, basso, batteria e tastiere a cui vi era una ragazza ha cantato tutti i suoi trentacinque anni di successi.Già da ragazzo inizia a scrivere canzoni e nel 1977 arriva il suo primo successo “A Dean Martin”.Negli anni ottanta arrivano “Domenica Bestiale” “Rosalina” “ Ti ricordi ancora” “ Sexy tango” “Guido piano e “ Fiore di maggio”.Tutte poesie che hanno fatto vibrare il cuore della piazza.Ha cantato anche la canzone che ha dedicato e offerto nel 1989 a telefono azzurro, e porta per titolo il numero di telefono di allora.Ma sono state tantissime le canzoni proposte , da “Speriamo che piova “ a “Chiama piano” incisa insieme a Pierangelo Bertoli nel 1990.Adesso vi canto la canzone che mi piace di più ha detto quando ha presentato “Gigi” Il pubblico ha partecipato attivamente, persino con fiaccole piriche accese dai balconi che hanno fatto felice Concato.Il concerto si è concluso con l’omaggio floreale.Un applauso al comitato che ha saputo scegliere anche quest’anno. Pino Acciardi